domenica 26 maggio 2013

HELENA BONHAM CARTER DAY - ALICE IN WONDERLAND



Tutti noi conosciamo bene Alice e la sua avventura nel paese delle Meraviglie. Abbiamo riso del Bianconiglio. Abbiamo pianto per le povere ostrichette.
In questo film viene raccontato il ritorno di Alice nel fantastico mondo di Lewis Carrol. Alice non si ricorda del sogno fatto tanti anni prima e gli abitanti non riconoscono in lei la moltezza che aveva all'epoca, caratteristica ahimé offuscata dalla maturità che arriva alla fine dell'infanzia. Questo è un bel problema perchè il regno è in balia della terribile Regina Rossa, che tieni tutti sotto il suo controllo grazie al Ciciarampa: una specie di drago. Solo la vera Alice, quella con la moltezza, può riuscire ad uccidere la bestia. Ecco come il film diventa il percorso di Alice per ritrovare la vera se stessa, non la dama beneducata priva di fantasia che tutti vogliono farla diventare. Molti amici di Sottomondo la aiuteranno: il Cappellaio Matto (cucchiaio), la Regina Bianca, il Brucaliffo, ecc.; un melting pot di tipi strambi, eccezionalmente folli.






















Per i fan di Tim Burton, questa versione di Alice è stata un fiasco. Per me no. Quindi colgo la fava al balzo coi due piccioni per:
1 - difendere questo film ingiustamente massacrato dai più!
2 - celebrare degnamente (spero) Helena Bonham Carter - alias Mrs Burton.

Lo so, lo so. Se pensiamo a Tim ci aspettiamo sempre grandi cose, dopotutto Edward Mani di Forbice, Batman, Beetlejuice, Ed Wood, Il Misterodi Sleepy Hollow sono tutte sue creature. Il fatto è che qui, secondo il mio modesto parere, la produzione richiedeva un determinato prodotto. La sceneggiatura è di Linda Woolverton (La Bella e la Bestia, Il Re Leone), la casa di distribuzione è la Disney, il pubblico a cui ci si indirizza è decisamente molto giovane. Tenendo ben presente queste premesse, io ho visto Alice in Wonderland come un modo per introdurre i piccoli alla commedia nera, lasciando la parte che spetta loro: quella dalla favola, dell'eroina che sconfigge il male, della fantasia di un mondo che può essere spensierato.
I personaggi sono approfonditi, non si può negarlo. La storia del cappellaio (e che cappellaio! In questa sede mi tratterrò dall'osannare Johnny e la cosa mi costa molta fatica!) è forse la più intensa e il rapporto che si crea con Alice riesce ad arrivare benissimo allo spettatore - a me ha fatto tanta tenerezza (certo non ai livelli di Edward, ma ehi di Edward ce n'è e ce ne sarà sempre uno solo)!
Se devo essere sincera c'è un ingrediente che non mi è piaciuto: la Regina Bianca. Sarà che Anne Hathway non mi è sembrata molto adatta alla parte, o forse mancava un espediente di spinta; ma a parte questo, ho trovato il film degno di essere visto.

Veniamo al parte succosa di oggi: la celebrazione del pezzo d'artista che è Helena Bonham Carter!

File:Helena Bonham Carter (Berlin Film Festival 2011) 3 cropped.jpg
Il panorama cinematografico è pieno di attrici che potremmo definire belle e brave, talentuose e graziose, aggraziate e dotate. Perché oggi proprio Helena Bonham Carter si è guadagnata il diritto di essere festeggiata? Perché lei spicca tra tutte per la sua vena malefica, la sua aurea maledetta, la sua aria bohemien. Se fosse vissuta due secoli fa sarebbe stata la compagna perfetta di Baudelaire, essendo invece classe 1966, è l'anima gemella di Tim Burton, una coppia in cui ognuno sembra nato dalla costola dell'altro.
Figlia di un banchiere e di una psicoterapeuta, Helena sembra il miscuglio perfetto di genio e follia, non per niente i ruoli in cui ha dato il meglio di sé sono i più inusuali: come in Big Fish, Harry Potter, Sweeney Todd e Alice in Wonderland.
Restando su Alice, potremmo definire la sua Regina come una cattiva forte che, come spesso accade, porta una maschera per non mostrare la sua debolezza. Il percorso del personaggio è quasi un rimpicciolimento, come quelli che subisce Alice dopo aver mangiato il fungo. Se all'inizio abbiamo una regina temuta e potente, sicura di sé; alla fine ci ritroviamo uno scricciolo che di grande ha solo la testa. La regressione caratteriale va di pari passo con quella scenografica. Basta pensare al contrasto tra la scena iniziale del trono, quando la regina usa il maialino come poggia piedi, e poi alla scena finale sul campo di battaglia; la regina sembra la più minuta tra tutti i personaggi.
Bene, dopo tutta questa serie di complimentoni non ci resta che augurare buon compleanno alla nostra cara Helena, aspettando di vederla presto in The Lone Ranger.
Come di rito, vi lascio i link degli altri blogger che si sono uniti ai festeggiamenti! Prossimo appuntamento: Clint Eastwood Day, il 31 maggio. Chissà a chi toccherà in giugno!


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10 commenti:

  1. Concordo pienamente. Alice è un grande film decisamente troppo sottovalutato. Helena qui è davvero incredibile. Tanto di cappell(ai)o!

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    1. Risponderò solo dicendo "Cucchiaio". E non aggiungo altro! ;D Buon Helena Bonham Carter Day!

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  2. qui la bonham carter se la cava, però il film continuerò a massacrarlo sempre e comunque.
    da fan di tim burton e alice mi aspettavo un capolavoro e invece...
    che moltezza di delusione! :)

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    1. Povero Tim, cerca di accontentare gli altri e poi viene preso ad insulti..

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  3. Bruttarello, per me che amo Burton e l'Alice della Disney. Ma Helena è una dei personaggi migliori!!!

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    1. Forse Alice aveva perso davvero la sua moltezza.. Ma a me è piaciuto comunque!

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  4. Nemmeno a me il film è piaciuto, anzi, ha segnato il declino di Burton! La Helena se la cavicchia però...

    Buon HBCD!

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  5. ahimè, lo dico, mi annoiai molto. chapeau al cast, ma resto dell'opinione che sia un Burton minore

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