giovedì 28 marzo 2013

GOOD BYE LENIN!

Good Bye Lenin! (2003) PosterTra tutti i film ambientati in importanti momenti storici, Good Bye Lenin è sempre stato quello che mi ha maggiormente affascinato. Scrivere un buon romanzo/film storico, unendo fatti realmente accaduti con la vicenda inventata dall'autore stesso è molto complicato. In questo film l'espediente usato è a dir poco geniale.
Andiamo con ordine. Nei primi 10 minuti ci viene presentata la famiglia Kerner,che vive nella Berlino Est, siamo nel 1978. Il piccolo Alex sogna di diventare un astronauta, vive con sua madre Christiane, sua sorella Marie e il padre in un appartamento modesto. Il padre riesce a fuggire nella parte ovest, Christiane resta sconvolta e il trauma modificherà per sempre il suo modo di vivere. Nascerà in lei un attaccamento quasi ossessivo per il sistema socialista e dedicherà tutto il suo tempo ad educare i bambini, aiutare le persone a scrivere ricorsi amministrativi, sostenere il partito.
La narrazione riprende molti anni dopo, proprio qualche settimana prima della caduta del muro. Il malumore si respira ovunque tra il popolo. Una sera Christiane sta andando ad una serata organizzata dal partito e vede Alex nel bel mezzo di una manifestazione di protesta. Quest'altro shock le causa un infarto e cade in coma, i medici non sanno se ce la farà. Nel frattempo la storia segue il corso che tutti conosciamo: il muro crolla e tutta la DDR viene occidentalizzata.
Dopo qualche mese, Christiane si risveglia miracolosamente, ma Alex non vuole raccontare a sua madre che il suo partito è stato spazzato via e che ora sono tutti molto più felici; si sente ancora in colpa per averle causato l'infarto. Così decide di tenerla all'oscuro di tutto, utilizzando stratagemmi e bugie per tenere sua madre e farla vivere nella realtà a lei tanto cara.

Si potrebbe parlare per ore di un film così. La prima volta l'ho visto in tedesco e, nonostante la lingua ostica, l'ho adorato. Sarà perchè c'erano le giuste premesse alla visione, sarà stata brava la prof. a farmelo amare. Non so, so solo che questo film mi affascina.
L'ambientazione è curata, anche se c'è qualche anacronismo qua e là, l'idea della vita nella Germania dell'est è resa benissimo. I colori sono stati smorzati, quasi come le vite delle persone nella DDR. La gente portava vestiti economici, gli arredi erano standard, senza personalità, niente lasciava intravedere una qualche forma di individualità.
Dopo il muro le cose sono cambiate radicalmente, i colori hanno iniziato ad invadere la vita di tutti. Marchi come Coca Cola e Burger King hanno fatto il loro ingresso. La globalizzazione ha travolto tutti. Una delle scene che fa capire il livello di arretratezza dell'Est è quando affiancano Alex ad un installatore di parabole dell'ovest: le squadre dovevano essere miste, così che l'occidente istruisse l'oriente (e pensare che abitavano nella stessa città!).
Una cosa che non avevo colto nella versione tedesca è il rapporto morboso tra madre e figlio. Quando Christiane ha sofferto di depressione dopo la fuga del marito, Alex era profondamente turbato, anche per lui il trauma è stato profondo. Dopo l'infarto di cui si ritiene responsabile, la situazione si ripresenta in forma più grave. E alla fine si scoprirà che entrambi si sono mentiti a vicenda per non turbare la vita familiare, già abbastanza scombussolata.
Come si può non amare un film così, dove - tra l'altro - abbondano gli omaggi a Kubrick? Dai nomi dei personaggi alle scene ricalcate da 2001 Odissea nello spazio e Arancia Meccanica, il buon vecchio Stanley si sente, eccome se si sente!


Alex vs Alex

martedì 26 marzo 2013

Liebster Award - and the award goes to..

Oggi apro la posta e scopro che Bellatrix e Valentina mi hanno assegnato un Liebster Award! Penso subito due cose: 1 wow! 2 Ma cos'é?!?! 
Diciamo che è una specie di catena della Blogsfera (i blogger hanno sempre cose nuove da imparare!). Qualcuno ti assegna il "premio", che nel mio caso è già un miracolo visti i pochi lettori che ho, e questo ti dà alcuni onori / oneri!

1) ringraziare chi ha assegnato il premio citandolo nel post.
2) rispondere alle undici domande poste dal blog che ti ha premiato.
3) scrivere undici cose su di te.
4) premiare undici blog che hanno meno di 200 followers.
5) formulare altre undici domande a cui dovranno rispondere gli altri blogger.
6) informare i blog del premio.


Ringrazio subito sia Valentina che Bellatrix, quest'avventura del blog mi piace sempre di più e il fatto che mi abbiate nominata mi ha fatto proprio piacere! Vi seguirò, leggerò e commenterò! Dopo tutto parlare di cinema è una delle cose migliori che si possa fare!

Passando al punto successivo, ecco le mie risposte.

Domande di Bellatrix
1) Qual'è il film che hai detestato di più in tutta la tua vita?
Rat Race, per un appuntamento romantico, un tipo che ora reputo uno tra i più noiosi che ho mai conosciuto, mi ha portata al cinema a vederlo. Avrei voluto lasciare la sala dopo 5 minuti, ma per non essere maleducata ho pazientato e aspettato la fine!
2) L'attore e/o regista cinematografico che proprio non sopporti?

Io non sopporto Carlo Vanzia, ma sono sicura di non essere l'unica..
3) Il cinema italiano è morto o solo svenuto?

Ah, il cinema italiano. Diciamo che perde spesso conoscenza.. Un caso cronico!
4) Ma Michael Bay è un regista?

Forse di un universo parallelo.. 
5) Se potessi avere?

Sono molto soddisfattta di quello che ho, odio la gente che appena soddisfa un desiderio se ne crea altri 10. 6) Cosa c'è nella tua borsa?
Fazzoletti, portafoglio, Phablet, Portadocumenti, Guinzaglio del cane e sacchetti per la pupu, auricolari, e molto altro ancora.. (altro che Mary Poppins)
7) E sul tuo comodino?

Profumo, creme, un buon libro e fazzoletti di carta (maledette allergie!)
8) Era proprio necessario stò Liebster Award?

Ma si dai.
9) In cucina. Prepari la cena o lavi i piatti??

Entrambi. Ma quando si mette, mio marito mi supera alla grande ai fornelli!
10) L'ultima promessa fatta e non mantenuta?

Questa è difficile.. Non saprei. Non prometto mai niente, così mi evito il problema!
11) Saresti disposto a piantare baracca e burattini e traferirti, all'estero?

Subito, con mio marito e il mio cane - altrimenti niente! Ogni tanto mi metto a leggere blog su come ottenere visti, siti di offerte di lavoro all'estero.. Ah, che bello sognare!

Domande di Valentina

1) Come ti è venuto in mente di aprire questo blog?
Una mia amica ne ha uno dove opubblica tutte le sue invenzioni creative. Io potrei parlare per ore di cinema, quindi mi sono lanciata!
2) La prima cosa che ti viene in mente se dico excelsior?
Un hotel.. Non c'è un voto alla fine vero?!
3) Cinema è...?
Tutto, il cinema può essere tutto. Per questo affascina sempre e comunque. Anche il film più orribile può lasciarti qualcosa.
4) Il film che vedresti per il resto della tua vita senza intervalli e senza poter mai abbassare il volume?
OMG Don Jan de Marco, Maestro d'amore, se proprio ne devo scegliere uno. Ce ne sarebbero tanti!!
5) Se potessi dire qualcosa al tuo regista o attore preferito, cosa gli diresti?
Johnny .. ehm .. ehm .. E poi svengo. Ecco. 
6) Il concerto più bello della tua vita?
Non ridete: Laura Pausini Treviso 2010.
7) La canzone più brutta che ti è capitato di ascoltare in radio mentre eri in macchina?
La nuova di Cristicchi, quella di Sanremo dove racconta la sua morte. 
8) Se la tua vita avesse una colonna sonora, quale sarebbe?
Don't stop me now - Queen, volume al massimo.
9) Volere è potere, ci credi?
Al 100%. 
10) La recensione più bella che hai scritto e di cui vai particolarmente fiero/a?
The Help, tutto merito del film comunque!
11) Ora che sei sfinito/a per tutto ciò che ti ho costretto a fare, puoi anche dirmi tutto quello che ti passa per la testa. 
Cavolo fuori nevica di brutto, speriamo non attacchi perchè non ho le gomme da neve! E quasi quasi stasera mi riguardo The Help.. E chissà come fa Halle Berry a mantenersi così in forma. Basta dai..

11 cose (spero non noiose) su di me:
1. Sono logorroica
2. Da piccola avevo la videocassetta di Edward Mani di Forbice, ma siccome ogni volta che lo vedevo mi mettevo a piangere, mia mamma me l'ha cancellata. Adesso ho OVVIAMENTE il dvd.
3. Alla VHS di E.T è successa la stessa cosa..
4. Mi piace il karaoke e non me ne vergogno!
5. Per il mio matrimonio ho chiesto al ragazzo ingaggiato per intrattenere gli ospiti di imparare e suonare Have You Ever Really Loved a Woman, di Brian Adams, colonna sonora di don Juan <3
6. Ho chiamato la mia cagnetta Rory, come la protagonista de Una Mamma per Amica, e non mi vergogno. Volevo chiamarla Skeeter, ma tutti dicevano che poteva far pensare che il mio cane fosse incontinente!
7. Mi piace un sacco quando partendo a parlare di un film si cominciano a fare mille collegamenti tra protagonisti/registi. E' come una droga, non si riesce più a smettere.
8. Faccio l'impiegata, ma nel weekend lavoro in un cinema e mi piace un sacco.
9. Non so raccontare barzellette, mi escono meglio le battute ironiche.
10. Cerco di essere sempre positiva. Odio le ppersone che si lamentano sempre e non voglio essere come loro..
11. Quando avrò un figlio gli comprerò un Pisolone. Ne ho ssempre voluto uno perché mi faceva pensare a Falcor de La Storia Infinita

Ecco chi premio:

E per finire ecco le mie domande
1. Se facessero un film su di te, a chi darebbero la tua parte?
2. C'è sicuramente un film che ti piace, ma di cui ti vergogni. Qual è?
3. Tim Burton e Johnny Depp hanno una lite furibonda e dichiarano che non lavoreranno mai più insieme. Come la prendi? 
4. Un film che vorresti recensire
5. Il film che hai visto il maggior numero di volte
6. Il film che ti ha fatto più ridere in assoluto?
7. Il primo film che ti ricordi di aver visto da piccolo/a?
8. Un viaggio che vorresti fare (prima o poi).
9. Descriviti in una parola.
10. Prima di addormentarti, a cosa pensi?
11. Sei stanco/a di rispondere alle mie stupide domande?

venerdì 22 marzo 2013

I CROODS - una famiglia che spacca



I Croods sono una famiglia di cavernicoli composta dai genitori Grug e Ugga, dai figli Hip, Tonco e Sandy, e dalla nonna. Vivono da sempre nella loro caverna, in una terra arida, escono solo per procurarsi il cibo. Il capofamiglia Grug è il pilastro su cui poggia tutta l'organizzazione e la sopravvivenza del gruppo. E' lui che pensa a tutti e per tutti. Tutto quest'equilibrio, che Grub difende con le unghie e con i denti, usando la paura della morte come espediente, viene messo a repentaglio da Hip, la figlia adolescente. Hip non vuole vivere (anzi, non morire) nella caverna; vuole esplorare, sperimentare, seguire il sole.
Una notte esce di nascosto per seguire la luce di un fuoco, una novità per lei, e incontra Guy, un giovane orfano con mille invenzioni "moderne" che sta viaggiando solo, per sfuggire alla fine del mondo. La famiglia Croods si troverà costretta a seguirlo, dopo che la loro caverna viene distrutta da una frana. Così inizia IL viaggio che rivoluzionerà le vite di tutti, soprattutto di Hip e Grub.



Quando si creano aspettative molte alte per un film d'animazione, come è successo coi Croods, si ha sempre paura di entrare in sala e rimanere delusi. Il trailer era spassoso e le recensioni ne esaltavano le qualità; che fosse solo un metodo per aiutare a sbancare il botteghino? La mia opinione è no, assolutamente no.
Se il trailer ci fa ridere, il film ci fa sbellicare! Non eravamo molti in sala ieri sera, ma abbiamo riso come pazzi.
La storia c'è, non è banale e, anche se ambientata in un epoca a dir poco remota, parla di cose molti attuali: il valore della famiglia, il rapporto padre-figlia, l'evoluzione e quello che questa provoca alle relazioni tra persone di età diverse.
Questa famiglia è veramente unita. Il padre mette il bene di tutti i componenti (tranne forse quello della nonna) prima del suo. Vederli che cacciano o bisticciano ti fa veramente capire che tra loro c'è un legame fortissimo.
Grub e Hip sono in quella fase in cui il genitore vede che la propria figlia sta crescendo, sa che prima o poi dovrà lasciarla libera di seguire la sua strada, ma non troppo presto. I figli restano sempre dei bambini agli occhi dei loro genitori, l'amore che hanno per loro è smisurato e questo si respira durante tutto il film.
Un altro aspetto sviluppato nel film è vedere come il progresso metta in difficoltà le generazioni adulte. Per i Croods sono il fuoco, le scarpe, le trappole per catturare le prede.. Per noi è stato l'avvento di internet e tutta la tecnologia che ne consegue, le discoteche, e chissà cos'altro arriverà in futuro! E' normale avere paura di ciò che non si conosce, ma è anche giusto che i giovani vivano il loro tempo. Anche i nostri genitori si sono sentiti protettivi nei nostri confronti quando non si parlava d'altro che del "pericolo nascosto in rete". Allora non si conoscevano bene le possibilità che internet poteva offrire, ma solo i possibili danni che poteva causare. Ora il web è uno strumento più conosciuto, fa meno paura, anche se i pericoli restano, perchè sappiamo meglio come controllarlo.
Il film è adatto a piccini e grandi insomma. I Croods meritano di spaccare, assolutamente si.


martedì 19 marzo 2013

BWD - DIE HARD DURI A MORIRE


Negli anni 80 e 90 gli action movie sono al massimo del loro splendore. I buoni (di solito poliziotti o ex agenti speciali) scendevano in campo per salvare la città, il paese, se non addirittura il pianeta, dal cattivo di turno. Il tutto veniva condito con sparatorie, esplosioni, acrobazie che a noi poveri mortali sembravano impossibili.
Se c'è un uomo che si merita il premio di piedi piatti veramente tosto, questo è John McClane, alias Bruce Willis. McClane ha superato varie prove nell'arco della sua lunga carriera. La mia preferita è in assoluto quella in cui Simon Gruber, fratello del compianto Hans Gruber, tiene sotto scacco la città di New York. La sua arma preferita sono le bombe, nella fattispecie bombe che esplodono quando due liquidi reagenti (che sembrano quasi Sprite e aranciata) vengono mescolati, non le classiche bombe (tze). Simon piazzerà bombe in varie zone di Manhattan e vorrà che proprio McClane le trovi e risolva i suoi indovinelli, per non farle esplodere. Perché proprio McClane? Perché il caro John ha fatto precipitare il defunto fratello Gruber da un grattacielo qualche anno prima e Simon chiede vendetta (il titolo originale è appunto Die Hard with a vengeance). Tutta questa storia è in realtà una copertura per il vero grande piano malefico: rubare fino all'ultimo lingotto della Federal Reserve.
La marcia in più che questo episodio ha rispetto agli altri si chiama Samuel L. Jackson. Già McClane è una sagoma, con la sua costante emicrania da post sbronza, il suo carattere irriverente e fumantino e - diciamocelo - il suo fascino; la coppia che forma con Zeus, un negoziante di Harlem soprannominato Il Buon Samaritano, è qualcosa di veramente spassoso. All'inizio non si sopportano, Zeus è più razionale, non vuole usare la violenza; McClane.. beh.. dire che è impulsivo è un eufemismo. Mano a mano che la narrazione avanza cominciano a rispettarsi e diventare addirittura amici. Vederli mentre si scervellano per risolvere le domande da Brain Training di Simon è veramente troppo comico. L'indovinello delle Ardenne, il gioco di logica dei galloni alla fontana con l'elefante, la corsa ATTRAVERSO Central Park, tutte scene che meritano di essere viste almeno una decina di volte.

Ecco come mi piace pensare a questo film. Il genere oggi non riesce più ad avere gli slanci di un tempo. Vuoi perché i terroristi sceglierebbero metodi più tecnologici per minacciare la nostra sicurezza, vuoi perché non ci impressioniamo più come prima per esplosioni e inseguimenti, o perché non è più così facile illudersi che uno o due uomini possano veramente fare la differenza. E' un discorso un po' triste lo so, ma beati noi che ci siamo lasciati incantare da Bruce, da McClane, e che ogni volta ci riguardiamo Die Hard con quella scintilla negli occhi anche se sappiamo già come va a finire.



Ecco, anch'io volevo ricevere la fatidica telefonata alla stazione sulla 72esima o almeno farne una! Però ho scoperto che la mitica cabina è stata rimossa, così mi è toccato usare il mio cellulare.. Accidenti!


Buon Bruce Willis Day a tutti - ecco altri post celebrativi!!

WhiteRussian


sabato 16 marzo 2013

MAMMA MIA: Meryl sei fantastica!

Sophie e sua madre Donna vivono in una fantastica isola greca, dove gestiscono un hotel. La giovane Sophie sta per sposarsi con Sky, rinunciando a una vita avventurosa, per restare sull'isola ad aiutare sua madre nella gestione dell'hotel. Sophie non sa chi sia suo padre, ma vorrebbe che lui l'accompagnasse all'altare. Così legge il diario di sua madre e, sfogliando le pagine dell'epoca in cui Donna rimase incinta, trova tre possibili candidati padri. Decide di invitarli tutti e tre al matrimonio, con la speranza di capire chi di loro sia il suo vero padre.
Più che della trama qui si deve parlare di musica e di energia. Ammetto che i musical in generale mi piacciono, ma questo l'ho adorato da subito, quando l'abbiamo programmato al cinema ho guardato OGNI proiezione e poi mio padre, un uomo di buon cuore, ha pensato bene di regalarmi il DVD. Così ogni volta che mi trovo nel giusto mood, o quando sono malata, posso spararmi una dose di Mamma Mia e canticchiare per il resto della giornata.
Questo film ha un elemento che gli dà una spinta pazzesca: Meryl Streep. Se penso che aveva quasi 60 anni quando ha fatto il film, mi sembra impossibile. Saltava e ballava come una giovincella.. E' una donna capace di adattarsi a qualsiasi parte (lo stesso anno ha fatto Il Dubbio), e dà sempre il 200%.
Le amiche di Donna (Christine Baranski e Julie Walters) sono state spalle preziose per Meryl, pazze e briose come lei. Un po meno sprint è arrivato dalla parte "giovane" del cast, che si è però data da fare nel dare un contributo romantico e sognatore alla storia.

Peccato aver visto solo il teatro da fuori e non il musical a Broadway - i prezzi dei biglietti erano veramente alti anche al TKTS!



Ecco il punto che preferisco.. E pensare che prima snobbavo gli Abba!






martedì 12 marzo 2013

LO SCHIACCIANOCI - Era meglio schiacciare un pisolino


Mary e sue fratello passano la vigilia di Natale con lo zio Albert, un personaggio eccentrico che ama raccontare loro storie e che i bambini adorano per questo. Lo zio regala a Mary uno schiaccianoci a con le sembianze di un soldatino, dicendole che si tratta di un dono speciale e ambitissimo.
Giunta l'ora di andare a letto, la piccola Mary sognerà la fantastica avventura in cui lei e lo Schiaccianoci (che si scopre essere un principe) salveranno il regno di questo dalla tirannia di un perfido invasore: il re dei topi.
E' difficile che un film mi lasci un ricordo totalmente negativo. Sono tendenzialmente positiva, anche di fronte a opere di dubbia riuscita, ma stavolta proprio non ce la faccio.
Ho deciso di vedere lo Schiaccianoci per Elle Fanning, la cui bravura è indiscutibile, anche in questo obrobrio di film; purtroppo la delusione per trama, personaggi, canzoni ha sopraffatto anche la sua interpretazione.
La trama è proprio l'ombra di quella del balletto.
Perché doppiare Nathan Lane con un accento tedesco? Ho capito che siamo a Vienna, ma tutti gli altri hanno una dizione perfetta, quindi non capisco perché marchiare solo lui.
Le canzoni hanno seguito le musiche del balletto, ma vogliamo parlare dei testi e della resa nella narrazione? Meglio di no.
Perché doppiare il principe in versione Schiaccianoci come se fosse Alvin Superstar e poi dargli una voce normale quando riprende le sue sembianze umane? Mah.
Perché mettere una parrucca bianca al re dei topi? E perché farne indossare di viola a sua madre? Mah.
Perché il principe Schiaccianoci doveva avere come amici una scimmia parlante, un pagliaccio e un percussionista? Mah.
Alla fine ho capito che sarebbe stato meglio cedere alla tentazione di addormentarmi in divano, cosa che mio marito ha saggiamente fatto (beato lui che ha capito che la situazione sarebbe degenerata).
Forse questo film va bene per i bambini, ma solo per loro purtroppo.

domenica 10 marzo 2013

IL GRANDE E POTENTE OZ - Raimi grande illusionista

Sam Raimi dirige la nuova fiaba Disney che racconta chi è il mago di Oz. In molti conosciamo l'avventura di Dorothy e le sue scarpette rosse, ma le vicende di questo film sono da collocarsi molto prima; quando Oscar Diggs, un illusionista del Kansas, viene risucchiato dal tornado che lo porterà in un modo fantastico, il regno di Oz.
Qui incontra subito la strega Theodora che lo conduce alla città di Smeraldo, dove regna sua sorella Evanora, nell'attesa che il grande mago di una famosa profezia, arrivi per salvare il regno dalla strega cattiva. Le due si convincono che Oscar (detto appunto Oz) sia proprio quel mago che tutti aspettano, e lo mandano ad uccidere la strega nella foresta oscura. Proprio mentre il mago sta per compiere il gesto fatale, scopre che in realtà Evanora l'ha ingannato: lei è la strega cattiva che ha ucciso il vecchio re, mentre Glinda, la terza sorella, è la strega buona che protegge i cittadini del regno, pronta a guidare il Grande Mago alla riconquista della città di Smeraldo.
Molti elementi del famoso film "Il mago di Oz" ritornano. Ancora vediamo Judy Garland che cammina lungo il sentiero di mattoni gialli verso la città di Smeraldo. Le scimmie volanti, il palazzo, la malvagia strega dell'ovest: tutto ci torna in mente. Anche la costruzione dei personaggi è la stessa: persone della vita reale del mago Oz qui diventano dei simboli che lo aiuteranno a crescere. La ragazzina che gli chiede il miracolo durante il suo spettacolo, nel regno di Oz è la bambola di porcellana con le gambe spezzate. L'assistente del Mago è la scimmia volante che diventerà il suo aiutante e - alla fine - amico fidato. Il suo grande amore Annie, è ovviamente la Glinda, la strega buona. Così come nei nostri sogni vediamo spesso le proiezioni delle nostre paure o delle nostre aspettative, anche Oz si troverà di fronte alle sue debolezze. Sceglierà come sempre la via dell'inganno e del sotterfugio o si lascerà trasportare dai suoi sentimenti tirando fuori il buono che c'è in lui?
Parlando invece della costruzione del film mi piace sottolineare l'idea piuttosto interessante di iniziare con un formato in 4:3 in bianco e nero per il Kansas, per poi passare ad uno Scope a colori (e che colori) quando Oz arriva a Oz (ripetizione inevitabile!). L'occhio dello spettatore si apre sul magico regno e i colori acquistano ancora più forza, grazie al contrasto con l'iniziale totale assenza di essi. Inoltre che dire di questo 3D? E' innegabile che la prima metà del film, soprattutto la parte di esplorazione iniziale del regno, sia proprio al servizio della tecnica 3D. Ho voluto vedere entrambe le versioni e devo ammettere che la prima parte vale la visione in 3D.

mercoledì 6 marzo 2013

JANE EYRE (2011) - la Bronte non protesta

File:Jane Eyre (film 2011).pngUna giovane ragazza di nome Jane è scappata da qualcosa o da qualcuno con niente più di quello che indossa. Viene salvata dal reverendo St. John Rivers e dalle sue due sorelle. Jane non racconta loro cosa le è capitato, ma cerca di superare il suo misterioso trauma e di crearsi una nuova vita.
Le immagini ci spiegano che è rimasta orfana da piccola, e cresciuta da una zia che la detestava. Con un pretesto la giovane Jane è stata spedita in un collegio dove la regola primaria era privazione, seguita a ruota da molte altre imposizioni disumane. In questo clima di austerità Jane diventerà un istitutrice colta, ma ingenua, non avendo mai vissuto al di fuori del collegio. Trova lavoro come insegnante di una ragazzina, che vive della beneficenza di un certo Mr. Rochester nella campagna inglese.
La vita di Jane scorre tranquilla, se non fosse per quel senso di irrequietudine che la scuote dentro. Sogna viaggi, avventure e orizzonti sempre più lontani del suo. Questo e la sua dolce purezza fanno sì che il padrone di casa si innamori di lei e che lei ricambi. Lei riesce ad arrivare al suo cuore, cosa che tutte le altre persone della cerchia snob, superficiali e annoiate di Mr. Rochester non riescono a fare. Arriva la proposta di nozze e Jane accetta felice, ma purtroppo il fatidico giorno, proprio mentre la coppia è sull'altare, un terribile segreto viene svelato: Mr. Rochester è già sposato e sua moglie - pazza - vive nella casa, rinchiusa in un ala isolata. E' qui che Jane prende la decisione di fuggire per abbandonare per sempre la casa di Mr. Rochester.
Non andrò oltre nella narrazione, perchè questo servirebbe solo a spiegare meglio chi fosse l'autrice del romanzo e come questo incarni perfettamente lo spirito della cerchia di autrici femminili di quel periodo (OMG ecco le nozioni di letteratura inglese che escono!)
Voglio premiare Mia Wasikowska che è riuscita a rendere l'idea che avevo di Jane Eyre. Certo, la Jane del libro è bruttina, cosa che non si può dire dell'attrice, ma almeno il make up non è stato usato per esaltarne la bellezza. Il senso di purezza e inquietudine che contraddistinguono Jane si percepiscono benissimo, il suo carattere dolce e rispettoso, ma allo stesso tempo irrequieto e a volte sfontato è sottolineato nella giusta misura.
Altri pilastri del film sono Michael Fassbender (Mr. Rochester) e Judi Dench (Mrs. Fairfax), il giovane reverendo Rivers è Jamie Bell (un cresciuto Billy Elliot).
Ottimo anche l'escamotage del flashback ripetuto per non doversi soffermare per esteso su tutti i passaggi, ma dare giusto un'idea di come sia cresciuta Jane. Il libro è un bel mattone (senza offesa), e penso sia stato difficile approcciarvisi volendo rendere giustizia alla storia, senza imbarcarsi in un colossal di 3 ore.
Da tutte le buone parole che ho speso si capisce che il film mi è piaciuto e che lo consiglierei senz'altro.