domenica 10 marzo 2013

IL GRANDE E POTENTE OZ - Raimi grande illusionista

Sam Raimi dirige la nuova fiaba Disney che racconta chi è il mago di Oz. In molti conosciamo l'avventura di Dorothy e le sue scarpette rosse, ma le vicende di questo film sono da collocarsi molto prima; quando Oscar Diggs, un illusionista del Kansas, viene risucchiato dal tornado che lo porterà in un modo fantastico, il regno di Oz.
Qui incontra subito la strega Theodora che lo conduce alla città di Smeraldo, dove regna sua sorella Evanora, nell'attesa che il grande mago di una famosa profezia, arrivi per salvare il regno dalla strega cattiva. Le due si convincono che Oscar (detto appunto Oz) sia proprio quel mago che tutti aspettano, e lo mandano ad uccidere la strega nella foresta oscura. Proprio mentre il mago sta per compiere il gesto fatale, scopre che in realtà Evanora l'ha ingannato: lei è la strega cattiva che ha ucciso il vecchio re, mentre Glinda, la terza sorella, è la strega buona che protegge i cittadini del regno, pronta a guidare il Grande Mago alla riconquista della città di Smeraldo.
Molti elementi del famoso film "Il mago di Oz" ritornano. Ancora vediamo Judy Garland che cammina lungo il sentiero di mattoni gialli verso la città di Smeraldo. Le scimmie volanti, il palazzo, la malvagia strega dell'ovest: tutto ci torna in mente. Anche la costruzione dei personaggi è la stessa: persone della vita reale del mago Oz qui diventano dei simboli che lo aiuteranno a crescere. La ragazzina che gli chiede il miracolo durante il suo spettacolo, nel regno di Oz è la bambola di porcellana con le gambe spezzate. L'assistente del Mago è la scimmia volante che diventerà il suo aiutante e - alla fine - amico fidato. Il suo grande amore Annie, è ovviamente la Glinda, la strega buona. Così come nei nostri sogni vediamo spesso le proiezioni delle nostre paure o delle nostre aspettative, anche Oz si troverà di fronte alle sue debolezze. Sceglierà come sempre la via dell'inganno e del sotterfugio o si lascerà trasportare dai suoi sentimenti tirando fuori il buono che c'è in lui?
Parlando invece della costruzione del film mi piace sottolineare l'idea piuttosto interessante di iniziare con un formato in 4:3 in bianco e nero per il Kansas, per poi passare ad uno Scope a colori (e che colori) quando Oz arriva a Oz (ripetizione inevitabile!). L'occhio dello spettatore si apre sul magico regno e i colori acquistano ancora più forza, grazie al contrasto con l'iniziale totale assenza di essi. Inoltre che dire di questo 3D? E' innegabile che la prima metà del film, soprattutto la parte di esplorazione iniziale del regno, sia proprio al servizio della tecnica 3D. Ho voluto vedere entrambe le versioni e devo ammettere che la prima parte vale la visione in 3D.

2 commenti:

  1. Grandissima che hai riconosciuto i due formati di schermo!
    Molto vergognosamente questi tecnicismi non sono riuscita a riportarli sulla recensione, comunque Oz è da voto 10 nella prima parte, mentre poco dopo l'arrivo del Mago nel magico Regno scade in una baracconata salvata solo da pochi elementi validi (come la bambolina, per esempio!). Peccato!!

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    1. Eh lavorando in un cinema non potevo non riconoscerli - rischiavo il licenziamento!!

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