mercoledì 18 dicembre 2013

STEVEN SPIELBERG DAY - E.T.





Chi non ha mai visto E.T. non alzi la mano, ma si sotterri. Eh si, perchè penso non esista un solo ominide sulla faccia della terra che non l'abbia visto.
Io, oltre ad averlo visto, mi sono tolta ogni dubbio sul film riguardandolo un numero infinito di volte, imparandolo a memoria e continuando a citarlo spesso, anche tutt'oggi. Insomma, ogni tanto sei lì. e ti viene in mente la la battuta. Le più gettonate da parte mia sono
"Ma è un maschio o cosa?"
"Ha dei brutti piedi"
"Da dove viene da Ur-ano? Da Urbucudurculu?" Battuta che mio marito mi rimprovera ogni volta, ma io non demordo!
"Io sarò sempre qui" Immortale questa..

Beh chi è E.T.? E' un amore di alieno che viene lasciato qui sulla Terra dai suoi genitori. E' perso e cerca solo di mettersi in contatto con loro per farsi venire a prendere. Gli piacciono gli M&M's e la birra. Sa far volare gli oggetti e apprende tutto ad una velocità sorprendente. E' un mix di goffaggine e coccolosità. Non è bello, ma ispira una gran tenerezza.
E.T. viene trovato da Elliot, un ragazzino che vive con la madre, il fratello maggiore e la sorellina. Tra i due scatta qualcosa; li legherà un rapporto che andrà oltre l'amicizia o la fratellanza: saranno in contatto in una maniera così profonda da far sentire ad entrambi gli stessi sentimenti e le stesse sensazioni.
Elliot farà di tutto per aiutare il suo amico ExtraTerrestre, soprattutto quando il governo lo troverà e vorrà studiarlo.
Il film è un mix di avventura e buoni sentimenti, in pieno stile 80's. Uno dei migliori film per ragazzi di sempre, uno dei migliori del Maestro sicuramente.
Peccato abbiamo voluto rimasterizzarlo qualche anno fa, aggiungendo inutili scene inedite: perché fare il bagno ad un alieno?? Perché cambiare 2 battute? L'ho visto una volta e mai lo rifarò. Almeno ti davano il peluche se acquistavi il DVD..


Oggi il caro vecchio Steven compie ben 67 anni, ci ha regalato e continua a regalarci bei filmoni. Si, lo so, forse si sente un po' troppo lo spirito d'oltre oceano, ma che ci vuoi fare?! Sarebbe come criticare un film italiano perchè è troppo italiano (accidenti questa sì che è una bella offesa). Beh a me i film di Spielberg piacciono quasi tutti, quindi è col cuore pieno di gratitudine che gli auguro un buon compleanno, aspettando molte altre opere..

Ecco la lista di chi si unisce ai festeggiamenti di oggi:

Aloha los pescadores 
Cinquecentofilminsieme
Cooking movies 
Director's Cult
Il Bollalmanacco di cinema
Il Cinema Spiccio
Ho voglia di cinema 
Life functions terminated


martedì 26 novembre 2013

TAMARRATA IN ALTO MARE




Questo mese, il solito gruppo di blogger ha deciso di unire i proprio sforzi per celebrare un genere che bene o male tutti guardiamo volentieri, anche se ci scoccia ammetterlo. Sì, ci sono i film seri, i film impegnati, le commedie, i film d'autore, i film spazzatura, e poi..ci sono le tamarrate! Non ci sarà un vero e proprio day, ma una serie di pubblicazioni a raffica. Oggi tocca a me, e nei prossimi giorni diventeranno attivi anche i seguenti link:

25/11 - Cinema Spiccio - Invasion USA
26/11 - Movies Maniac - Trappola in alto mare
27/11 - Bollamanacco - Arma non convenzionale
28/11 - Non c'è paragone - xXx
29/11 - Ho voglia di cinema - Karate Kid
30/11 - WhiteRussian - Battle of the damned
1/12 - Director's Cult - Tango & Cash
2/12 - Montecristo - Jimmy Bobo
3/12 - 500filminsieme - Rocky 4

La tamarrata ha origini antichissime. Il genere si basa su un protagonista dai poteri quasi paranormali, che combatte cattivi spesso schizofrenici con manie di grandezza e/o distruzione.

Un attore che ha vestito più volte i panni del super eroe da tamarrata è Steven Seagal. Anzi, adesso che ci penso, non mi viene in mente neanche un film in cui ci sia lui, che possa dirsi immune all'effetto tamarrata.
Beh fatto sta che questo ruolo gli è sempre riuscito bene. E' stata dura scegliere il mio preferito in assoluto, ma dopo aver eliminato i bellissimi (si, quelli di Rete4) Sfida Tra i Ghiacci, Patriot, Nico, Duro da Uccidere (eliminazione difficilissima questa) e Trappola tra le Montagne Rocciose; ho deciso: celebrerò le tamarrate con TRAPPOLA IN ALTO MARE.
Qui il nostro Stefano veste i panni di Casey Ryback, un cazzutissimo ex militare delle forze speciali che si è messo a fare il cuoco dopo essere stato declassato per aver pestato un superiore. Ryback non è un pinco pallino qualunque, è esperto in missioni segrete, arti marziali e grande fan di MacGyver (Meggaiver, proprio lui). Insomma, un mix di bravura e spietata forza distruttrice in un solo uomo.
Ryback si trova sulla corazzata Missouri, una nave militare che deve fare il suo ultimo viaggio prima di essere messa a riposo e, durante la traversata, un cattivo d'eccezione come Tommy Lee Jones nei panni di William Strannix, una mina vagante sfuggita al controllo dei servizi segreti, prende la nave in ostaggio per riuscire a lanciare un attacco nucleare. Così, giusto per vendicarsi delle forze che lo hanno ripudiato quando ha iniziato a mostrare segni di squilibrio - che ingiustizia eh?!.
Strannix aveva studiato, si era letto i fascicoli di tutti i militari a bordo, ma non quello di Ryback il cuoco. Ecco perchè all'inizio lo sottovaluta, ma si ricrederà presto, quando Ryback minerà il suo piano a suon di bombe artigianali e non, mosse di arti marziali e coltellate scenografiche (la firma di Seagal) e sparatorie a sorpresa.
Ce la farà il nostro Ryback a mettere in salvo l'equipaggio e il mondo intero? Qua non si parla più di spoiler, perchè nella tamarrata il super eroe vince sempre. Punto.

Questo film è un classico dei suoi tempi, ecco perchè bisognerebbe vederlo almeno una volta. Oggi forse ci farà ridere più che altro, ma io i ricordo che all'epoca, guardarlo in divano col papi, era proprio una forza!
Buoni festeggiamenti con le tamarrate del mese a tutti!


lunedì 11 novembre 2013

BUON COMPLEANNO ARNIE GRAPE



Questo mese, anziché votare democraticamente per dedicare il B-Day a un attore/regista; è scaturita in molti di noi la voglia di celebrare Leonardo Di Caprio nel giorno del suo trentanovesimo compleanno. Io ho colto la palla al balzo per parlare di un film a cui sono molto legata, scoperto tantissimi anni fa e subito inserito tra i miei preferitissimi (o preferiterrimi che dir si voglia).


La famiglia Grape è composta da Gilbert (Depp), le sue sorelle Amy e Ellen, la madre Bonnie e il fratello Arnie (Di Caprio). Il punto temporale in cui ci inseriamo è a qualche giorno dal 18esimo compleanno di Arnie, un compleanno importante visto che, a causa della malattia da cui è affetto, non avrebbe dovuto raggiungere neanche il decimo. I Grape sono una famiglia con molti problemi: Arnie è mentalmente ritardato; molti anni prima il padre si è impiccato nello scantinato di casa e, da quel momento, tutto ha iniziato a peggiorare per la famiglia. Le incombenze sono ricadute tutte su Gilbert, che si prende cura di tutti; anche di sua madre che ha raggiunto un peso spropositato e non esce mai di casa.
La famiglia vive in una vecchia casa a Endorra: un paese sperduto nel nulla, dove non succede mai niente. L' "evento dell'anno" è il passaggio di un gruppo di camper, che non fanno altro che attraversare la città per andare in posto sicuramente migliore. Quest'anno, però, accade un fatto eccezionale: il camper della bella Becky (Juliette Lewis) si guasta e lei è costretta a fermarsi qualche giorno a Endorra. Arnie e Gilbert ne sono affascinati. Questa ragazza dallo spirito libero riuscirà a smuovere la situazione e a far desiderare ai Grape qualcosa di più.

La regia di Lasse Hallstrom ci porta in questa vicenda in punta di piedi, ce la racconta in maniera molto delicata: sbirciamo i fatti della famiglia, sentiamo la  frustrazione di Gilbert quando si presentano quei grandi problemi, proviamo tenerezza per Arnie e per la sua situazione. La stessa delicatezza delle riprese segna anche i personaggi stessi: sembrano tutti estremamente fragili, con tanti sentimenti inespressi.



Tutto il cast ha contribuito e rendere questo film una chicca, ma Leonardo Di Caprio si merita il plauso maggiore.
All'epoca aveva solo 19 anni, il suo ruolo è il più difficile, eppure rende benissimo la malattia. I movimenti, le espressioni di Arnie sono estremamente realistiche. Questa è stata una tra le prime grandi prove di super Leo.
Con questo film è anche partita la maledizione che ha segnato la sua carriera. Sì perché ha ricevuto la nomination all'Oscar, soffiatagli poi da Tommy Lee Jones per Il Fuggitivo (ditemi voi se vi sembra giusto); e da qui parte una lunga lista di nomination mancate e statuette mai ricevute, anche se il caro Leo, se ne sarebbe meritata più di qualcuna. E' poliedrico, è bravo, è bello! Forse perché è bello non lo vogliono premiare? MAH! In tutti i ruoli è credibilissimo, ne ha affrontati di diversissimi e non è mai scaduto, ha dimostrato di sapersi mettere in gioco, interpretando da J. Edgar a Shutter Island senza batter ciglio.

Leo ti facciamo tutti tanti auguri e i complimenti per una carriera invidiabile - che tanti si sognano!

Ecco chi si è unito ai festeggiamenti!

Cooking Movies
Director's Cult
Ho Voglia di Cinema
In Central Perk
La fabbrica dei sogni
Life Functions Terminated
Montecristo
Movies Maniac
Pensieri Cannibali
Recensioni Ribelli
Scrivenny 2.0
Solaris

lunedì 4 novembre 2013

RISATE A CATINELLE

Ebbene, ora parlerò del film della settimana; per Medusa il film dell'anno, che arranca con gli incassi di tutti gli altri film, e che aspettava con ansia l'effetto Zalone, che si è effettivamente verificato questo weekend.

La trama si può riassumere brevemente. Checco, padre in crisi nel bel mezzo della Crisi promette al figlio di portarlo in vacanza se questo terminerà l'anno con tutti 10 in pagella. Zalone è sul lastrico, la moglie l'ha cacciato di casa e i creditori lo perseguitano.
Il figlio Nicolò raggiunge l'obiettivo e i due partono per un viaggio all'insegna del risparmio. Meno male che, ad un certo punto, riescono ad ancorarsi ad una famiglia ricchissima e a vivere a sbaffo per tutta la vacanza.

Ora, non voglio fare la spoiler della situazione perché il film è tutta una sorpresa. Voglio dirvi però quello che penso di  Luca Medici alias Che Cozzalone. E' brillante, non si può negarlo. Possiamo odiare il cinepanettoni, possiamo odiare le battute laide di certe commedie italiane di infimo livello, ma non possiamo che adorare questo film.
A parte il fatto che qui, rispetto agli altri due film, la storia ha uno spessore maggiore, il rapporto padre-figlio è molto sentito, il centro è tutto lì (che sia perché Checco è diventato padre da poco?). Fatto sta che lo spettatore è convinto dalla storia.
Poi il modo di arrivare alla risata è "intelligente", secondo me. Checco sfrutta tutti i luoghi comuni, i modi di dire, i discorsi retorici e le tragedie d'Italia per farci ridere. E ci riesce alla grande.



Il mio consiglio è di vederlo assolutamente, questo è proprio divertimento allo stato puro. Quello che serve a tutti in questo periodo, forse è anche per questo che in così tanti hanno voluto vederlo. Di una cosa sono sicura, nessuno è rimasto deluso, tanto meno io!

giovedì 24 ottobre 2013

The fabulous GOONIES in The Fabulous 80's


Ci sono film che li vedi e passano. Ci sono film che li guardi e li schifi. Ci sono film che li guardi e non smetteresti mai di farlo. I Goonies rientrano decisamente nell'ultima categoria.

Chi sono i Goonies? Sono un gruppo di adolescenti che abitano a Goon Docks. Le loro famiglie hanno appena ricevuto lo sfratto perché una grande compagnia vuole radere al suolo il quartiere per costruirci un campo da golf. Gli amici (Mikey Walsh, Mouth, Data, Chunk e Brad Walsh) trovano nella soffitta dei fratelli Walsh la mappa che porta al tesoro del famoso Willy l'Orbo. Abbiamo ragione di credere che sia autentica perchè il padre di Mikey e Brad lavora al museo della città e tiene un sacco di cimeli proprio lì!
Ecco che arriva l'idea: trovare il tesoro e usare il denaro per evitare lo sfratto. Sarà l'inizio di una fantastica avventura piena di traccobbetti (ehm, volevo dire trabocchetti), indovinelli, fori di proiettile grossi come ossobuchi (proprio così!) e tante tante prove di amicizia.
Mi sono sempre chiesta come mai questo film abbia avuto tanto successo. Ebbene i favolosi anni 80 erano un'epoca in cui i ragazzi erano pieni di fantasia e voglia di vivere un'avventura come questa. Lo spirito che si respira nel film è di grande amicizia, pulito, sano. Chi non avrebbe voluto far parte della banda?!
In più, personaggi sono fantastici:


Mikey è un po' il capo gruppo, col suo respiratore per l'asma e l'aria da sognatore;




Mouth è irriverente, la tipica faccia da sberle







zero-zero-Data è un inventore, anche se i suoi gadget non funzionano quasi mai








Brad si ritrova per caso nel gruppo, e protegge per quanto può, tutti







Chunk è il pasticcione di turno, che inventa storie mai successe e mangia, tanto.









Durante il loro viaggio si uniranno ai Goonies anche Andy e Stef, le Bond girl della situazione; ma soprattutto SLOT, il figlio ella Banda Fratelli ripudiato a causa della sua disabilità.

A proposito della Banda Fratelli, è la gang che insegue i Goonies e cerca di farli fuori e fregarsi l'oro! Ovvio no?!

Parlando di questo film mi emoziono, lo so a memoria e - ovviamente - occupa un posto d'onore nella mia videoteca personale E' un concentrato di una serie di speranze e buoni sentimenti, avvincente. Un film che tutti dovrebbero vedere. Sto aspettando il momento giusto per farlo vedere al mio nipotino (ha 4 anni, forse devo aspettare ancora un po').
Se l'avete visto non potete non pensarci ogni volta che:
mangiate della panna montata
vedete un fuori strada con 4 ruote motrici
vedete la statua del David di Raffaello
sentite una canzone di Cyndi Lauper
accendete un frullatore
sentite profumo di pizza (shhh - peperoni - shhhh)
qualcuno nomina la danza del ventre
E mi fermo solo qui perchè la lista potrebbe continuare all'infinito!
Insomma ecco come vi ho raccontato i Goonies, un film che ha segnato gli anni 80 e non solo!

Ecco uno dei pezzi che mi fa morire ogni volta che lo vedo!



Questo post fa parte di un'iniziativa lanciata da La fabbrica dei sogni.

A questo link, invece, trovate l'elenco dei partecipanti.
vi farà sicuramente piacere ricordare altri film dei Fabulous 80's!
http://lafabricadeisogni.blogspot.it/2013/11/the-fabulous-80s-special-raccolta-link.html


venerdì 11 ottobre 2013

SPASSOSISSIMO ME 2




Il nostro affezionatissimo Gru ha abbandonato i suoi piani di Cattivo per darsi alla produzione di marmellate. La sua vita ormai tranquilla è completamente dedicata alle sue tre piccolo e coccolosissime figlie; sennonché un bel giorno viene ingaggiato dalla Lega Anti Cattivi per salvare il mondo. In coppia con l'agente Lucy, vincerà la monotonia per smascherare un cattivo che vuole impossessarsi del mondo e dei suoi cari Minion!

Se il primo Cattivissimo Me ci aveva convinto, questo sequel si conferma all'altezza delle aspettative. La trama è semplice, ma impreziosita da tanti elementi che danno valore alla storia: la love story tra Gru e Lucy, le prime cotte di Margo, il desiderio spassionato di Agnes di avere una mamma e....I MINION! In Cattivissimo Me 2 i Minions danno il meglio di loro, disseminando il film di moltissime gag veramente esilaranti.
Un film per grandi, piccini, vecchietti, adolescenti..insomma: un film proprio per tutti!



sabato 5 ottobre 2013

ROBERT E JANE VANNO A PIEDI NUDI NEL PARCO




A volte scopriamo per caso certe perle di film; e la cosa più naturale da fare è parlarne!

Corie e Paul sono una coppia di sposini che, dopo aver passato la luna di miele al Plaza, cominciano la loro vita insieme in un "adorabile", "appartamento" nel Greenwich Village. Lei è una mix di energia e freschezza, lui un serioso avvocato, ANZI un impettito e dignitoso giovane avvocato. Sembra non abbiano niente in comune, ma noi non sappiamo niente del loro trascorso, li conosciamo pian piano, cosa che sembrano fare anche loro per la prima volta. Il tutto avviene tra piccole catastrofi e due presenze ingombranti: la madre di Corie e il loro vicino, Victor Velasco, un tizio assai strambo che scombussolerà le vite di tutti.

Una frizzante commedia evergreen. Ecco come descriverei questo film. La prima cosa che ho pensato è stata: sarebbe bello vedere un adattamento teatrale della faccenda. Poi ho scoperto che in realtà è successo il contrario! Era uno spettacolo di Broadway, in cui Robert Redford faceva già la parte di Paul, che è stato portato sul grande schermo. Gli indizi c'erano tutti: i dialoghi brillanti e veloci, lo scarso numero di ambientazioni, i drammi enfatizzati (che ricordano quasi lo stile di Woody Allen).

Un modo perfetto per passare una serata. Un film di qualità, assolutamente squisito!

KWD - FINDING NEVERLAND



Ma come sono felice, ma come sono felice! Oggi festeggiamo quella che, secondo me, è una gran donna: la bella e brava Kate Winslet.

Tra la sua filmografia, ho scelto un film che l'ha mostrata matura e che ha saputo scaldarmi il cuore: Finding Neverland (da notare che parto abolendo la traduzione italiana che mi rovina il film!).
Neverland si presenta come il percorso di James Matthew Barrie (Depp, ripeto, Depp), verso la stesura di Peter Pan e l'isola che non c'è. Mi piace pensare che la storia sia reale, o comunque la vivo ogni volta come tale: perchè rovinare questa bella storia con il solito cinismo?!

Veniamo alla plot. Barrie sta vivendo la classica crisi dello scrittore e, in un pomeriggio come tanti, conosce al parco la famiglia Davies composta dalla madre Sylvia (Winslet) e i quattro figli maschi. Barrie si innamora di questa famiglia, piena di difficoltà e di fantasia, prende a cuore i problemi dei bambini (orfani di padre) e cerca di dare una mano a Sylvia, vedova che si fa in quattro per far crescere i suoi figli nonostante il lutto che li ha colpiti.
Barrie entrerà letteralmente nel mondo dei quattro piccoli e si avvicinerà soprattutto a Peter, un ragazzo fragile, che non riesce a sbloccarsi e a superare la perdita del padre. Le male lingue di faranno sentire per tutta Londra, il matrimonio di Barrie sarà compromesso per sempre, ma l'amore per Sylvia e i ragazzi non verrà scalfito.





















QUESTO FILM MI PIACE PERCHE'
I due binari della nascita della celebre storia di Peter Pan e il rapporto con la famiglia Davies scorrono perfettamente.
Capiamo chi è Nana, a chi è ispirato il personaggio di Capitan Uncino, la spensieratezza dei bimbi sperduti. E' bello come sono rese reali le scene di gioco: non le vediamo con gli occhi degli adulti, ma come se fossero vere e proprie avventure che hanno luogo in paesi lontanissimi. Così da un lato ci sentiamo come quando da piccoli inventavamo mille storie (beata fantasia perduta) e dall'altra ci rendiamo conto di come Barrie si senta vicino ai bambini e al loro mondo. Lo scrittore  vive in una dimensione tutta sua, difficile accedervi se non si è in perfetta sintonia con lo stesso autore; impossibile restare in contatto se non si accetta la visione metafisica al 100%. Il legame più stretto sarà con Peter, al quale insegnerà a usare la scrittura come metodo liberatorio, con cui dare sfogo ai propri pensieri, senza sentirsi a disagio.

















Il rapporto con la famiglia è qualcosa di molto puro. Vivendo la situazione dall'interno non si riesce a capire come degli estranei potessero inventare storie orribili (pedofilia o no? Nel film sembra proprio che la risposta sia no). In più il rapporto con Sylvia è così dolce e delicato, che proprio non riusciamo a non appoggiarlo.
Sylvia, una donna forte e premurosa, coraggiosa in tempi in cui non era facile esserlo. La Winslet riesce a non sembrare finta in un ruolo molto complicato. Dev'essere madre e segretamente riconoscente e affascinata da quest'uomo che si dona alla sua famiglia per il semplice gusto di stare in loro compagnia. Accetterà di essere bollata come una donna di dubbia moralità. Si accorge che ai figli fa bene stare con sig. Barrie e per questo, perchè mette i figli davanti a tutto, accetterà il declassamento sociale. Forte fino alla fine, anche quando la malattia avrà il sopravvento, quando alla fine andrà nell'Isola che Non C'é.


Tanti auguri Kate. Te li faccio proprio col cuore. Non credere a chi ti dice che Titanic è spazzatura: lì sei stata di esempio per le tante ragazze che si volevano sentire belle anche con qualche chilo in più - in un film che ha segnato la storia del cinema. Brava.

Ecco la lista degli altri post dedicati al Kate Winslet Day!

Bette Davis eyes
Combinazione causale
Director's Cult
Ho Voglia di Cinema
Il Bollalmanacco di Cinema 
In Central Perk
Pensieri Cannibali
Recensioni Ribelli
Scrivenny 2.0
White Russian

venerdì 27 settembre 2013

IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL - Miyazaki sì che sa farci sognare!

File:Il castello errante di Howl Screenshot.jpgPrendete tutto quello che pensate di sapere sui film d'animazione. Raccogliete tutti gli stereotipi che vi circondano. Ripensate alle regole e l'equilibrio che regolano la nostra realtà. Fate un bel fagotto con tutto questo e buttatelo fuori dalla finestra. Ok, siete pronti per vedere Il Castello Errante di Howl.

Sophie è una ragazza che lavora come cappellaia, non si sente bella e conduce una vita tranquilla. Un giorno si imbatte per caso in Howl, uno stregone affascinante e potentissimo, inseguito dagli sgherri della Strega delle Lande. Per fare un torto ad Howl, la Strega capricciosa, trasforma Sophie in una vecchietta, impedendole per giunta di parlare ad anima viva della maledizione in questione.
Sophie andrà a lavorare come domestica nel castello di Howl che, come suggerisce il titolo stesso, si sposta continuamente sulle proprie gambe. Qui la trama si complica:
- Howl nasconde un grande segreto e mantiene diverse identità per sfuggire alla guardia reale
- il Giappone è nel bel mezzo di una guerra
- Sophie perde la testa per Howl, nonostante lui nasconda un lato oscuro.


Il calderone è pieno zeppo di temi interessanti, e tutti sviluppati in una maniera così approfondita e fantasiosa, che lo spettatore resta letteralmente rapito dalla storia. Tutto è così nuovo ai nostri occhi che ci ritroviamo piacevolmente trasportati in un mondo in cui la magia è un elemento naturale, come l'aria che respiriamo. Le conseguenze che porta non scioccano i personaggi; essi le accettano come si accetta un raffreddore. Adulti immaturi e giovani saggi, nessun comportamenti può essere dato per scontato. Vediamo reazioni esagerate per questioni frivole come un colore di capelli sbagliato; e reazioni stoiche davanti a fatti che sono dei veri e propri drammi, come ritrovarsi decrepiti a 18 anni.

Miyazaki sì che sa farci sognare. Ormai siamo abbiamo visto così tanti "felici e contenti standard", che con Il Castello Errante di Howl ci sembra di riaprire gli occhi dopo tanto tempo. Qualcosa che si discosta così tanto da quello a cui siamo abituati ci lascia senza fiato, soddisfatti e appagati dalla visione.

giovedì 19 settembre 2013

LE REGOLE DELLA CASA DEL SIDRO - Vedere il film giusto al momento giusto


Homer Wells è un orfano mai adottato, che ha passato la sua intera vita nella struttura in cui il Dott. Larch accoglie i figli indesiderati di madri decise ad abbandonarli, e pratica illegalmente l'aborto su donne che lo richiedono. Homer non hai mai vissuto al di fuori di quell'ambiente protetto, ha imparato ad applicare la scienza medica dal suo mentore ed è il figlio che il Dott. Larch non ha mai avuto.
Un giorno arriva alla clinica una giovane coppia per far praticare un aborto alla bellissima Candy. Homer, ormai giovane adulto, decide di buttarsi e di lasciare l'orfanotrofio per andare a scoprire qual è il suo posto nel mondo, deludendo il Dott. Larch che lo vorrebbe suo successore.
Il viaggio di Homer sarà un vero e proprio percorso di formazione, in cui farà esperienze che non avrebbe mai pensato di fare, vedrà cose nuove e resterà deluso da molti comportamenti del genere umano.

Il film si divide sostanzialmente in due parti, entrambe molto coinvolgenti, sicuramente grazie ai temi trattati. Le due metà sono in forte contrasto l'una con l'altra e i colori della pellicola lo sottolineano in maniera molto evidente. L'orfanotrofio è "sbiadito", i colori sembrano spenti. Nel villaggio i colori esplodono, il rosso e il verde dominano e sconvolgono la vita di Homer. E con le batoste che arrivano in quel suo nuovo mondo, i colori si invertono, la primavera porta i colori alla clinica, mentre il villaggio sembra cristallizzarsi a causa degli eventi che vi sono capitati.
Abbandoni, aborti, morti, tradimenti, e abusi; ma soprattutto una grande speranza. Ecco i temi del film, raccontati attraverso la vita di un uomo che ha avuto molte delusioni, ma che crede sempre nella bontà delle persone, alla fine..



Charlize Theron è bellissima come sempre, molto azzeccata. E anche Tobey Maguire risulta perfetto, forse perchè il personaggio di Homer è calmo, tranquillo, abituato a lasciarsi scivolare addosso gli eventi, incapace di prendere decisioni, inadatto a una vita normale a causa del suo trascorso.

Questi sono film che ti sciolgono il cuore, non solo a chi - come me - si commuove anche con le pubblicità!
Hallstrom è un ottimo burattinaio quando si mettono sul piatto certi sentimenti, ma questo lo sapevamo già!
Così quando è il momento giusto, quando si sta di nuovo bene in divano con la copertina, è bello lasciarsi trasportare in una storia come questa (e farsi deridere dal marito quando arriva puntuale la commozione!)

venerdì 30 agosto 2013

CDD - IL MATRIMONIO DEL MIO MIGLIORE AMICO



Pensavate forse che i cineblogger si riunissero solo per festeggiare gente seria? SBAGLIATO! Agosto è un mese di svacco?! E allora noi scegliamo di festeggiare un'attrice "ambigua": Cameron Diaz. Oggi la bella compie 41 anni, ma grazie a tutto il botulino che si è sparata ne dimostra 51.
Perché l'ho definita ambigua? Perchè si è prestata spesso e volentieri a commediole in cui fa la parte della bella statuina, l'ochetta povera di materia grigia; ma poi si è anche lanciata in qualche lavoro più sostanzioso in cui non è risultata neanche malaccio, se dobbiamo essere sinceri.
Perché ho impostato il post su una serie di domande-risposte? Non lo so, mi sta uscendo così e a questo punto è diventata quasi una peculiarità del Cameron Diaz Day!

Veniamo al film che mi sono accaparrata: Il Matrimonio del Mio Migliore Amico. Jules (J. Roberts) e Michael (D. Mulroney) sono amici di vecchia data, ex amanti e confidenti, legati da un rapporto speciale. In gioventù si sono promessi che se a 28 anni fossero stati entrambi ancora single, si sarebbero sposati. Siamo a qualche giorno dalla scadenza quando Jules riceve la telefonata con cui Michae la la invita al suo matrimonio... con Kimberly!! (la nostra festeggiata).
Jules è sconvolta: un rapporto ormai spento, tenuto insieme più da bei ricordi che dalla situazione reale, diventa la sua priorità. Jules vuole assolutamente sabotare il matrimonio e convincere Michael a stare con lei. Ha tutta l'aria di un capriccio, e in effetti lo è; però ogni volta che guardo il film spero di vedere un finale diverso, tanto è brava la meglio conservata Roberts a farci stare dalla sua parte.
Ah ma oggi festeggiamo Cameron, che qui era a una delle sue prime apparizioni. La parte della ricca viziatella le riesce proprio bene. Ma c'è di più! Alla fine tira fuori anche un pezzettino di cuore che ci fa sciogliere. Ci verrebbe quasi voglia di mettercela in tasca e portarla a casa.
Questo è uno di quei film che riguardo sempre volentieri, molto carino, ovviamente non un capolavoro. Rientra tra le commedie che a noi donnine piacciono perché ci scaldano il cuore.

Brava Cameron, tanti auguri, sarai sempre la nostra Mary, la nostra cara ragazza della porta accanto!

Ecco la lista degli altri blogger che dedicano la giornata alla Diaz:

Scrivenny
Recensioni Ribelli
Era meglio il libro
Director's cult
Pensieri cannibali
Bollalmanacco
Coocking Movies
Montecristo

domenica 25 agosto 2013

MARGARET - una bella prova per Anna Paquin

Buongiorno blogger. Dopo aver preso il REC, distribuito palloncini di Monster University, stuccato fughe, incollato mattonelle e tinteggiato il cinema come provano le seguenti foto





sono a parlare di un film che ho visto questa mattina: Margaret

Poster del film MargaretLisa, un'adolescente newyorkese, distrae un autista di autobus per un motivo futile come un cappello da cowboy; l'autista non si accorge di un semaforo rosso, né tanto meno di una donna che sta per attraversare la strada. Da qui la tragedia. La donna muore tra le braccia della giovane ragazza (Anna Paquin), che per non nuocere all'autista, racconta inizialmente che il semaforo era verde e che la donna morta era in torto. Il fatto e la bugia, però, turbano profondamente Lisa, la quale non sa come superare il trauma. Si sente responsabile e, senza una guida, cercherà il suo modo per capire come affrontare questo grande episodio che le ha sconvolto la vita.

Sebbene 29enne, la Paquin riesce perfettamente ad interpretare la 17enne protagonista di questo film. Posso dire di essere una sua grande fan fin da quando ho visto L'Incredibile Volo, per poi apprezzarla anche in parti che le hanno dato la possibilità di dimostrare sul serio di che pasta è fatta. Le sfuriate e i drammi dei ragazzi, i momenti di commozione, la lotta interiore che la sua coscienza affronta durante tutta questa vicenda hanno richiesto molti cambi di registro, e la Paquin è stata assolutamente all'altezza; soprattutto nella scena in cui stringe tra le braccia la donna morente (un momento così all'inizio della storia e pure così intenso). Brava.

Il cast è pieno zeppo di gente che conta: Matt Damon, Mark Ruffalo, Jean Reno,Kieran il fratellino di Culkin, Allison Janey..
Il regista e sceneggiatore del film Kenneth Lonergan ha dato prova di saper sviscerare a fondo la vicenda molto delicata e, allo stesso tempo, di muovere la macchina in maniera magistrale. Mi sono piaciuti soprattutto i momenti di pausa in cui la storia si ferma, quasi per darci il tempo di assimilare quanto appena visto e prepararci a quello che verrà; e il modo in cui ci mostra New York. La maggior parte dei film dà l'idea di un set costruito più che della città; qui NY è proprio così com'è nella realtà. Non sembra finta, è reale, vera. Non so come spiegarlo, era come stare di nuovo lì. I colori e le strade erano quelli veri, il che è fantastico: perchè ritoccare un luogo che è un set naturale?!

lunedì 12 agosto 2013

AHD - INTRIGO INTERNAZIONALE



Nonostante il caldo cocente e la rete deserta a causa delle ferie estive, un ristretto numero di blogger incalliti ha deciso di fare gli straordinari per celebrare un uomo dal profilo inconfondibile, precisamente questo


Inconfondibili sono anche i suoi film grazie ad alcune caratteristiche, che gli hanno fatto guadagnare il titolo di grande innovatore nel campo cinematografico. Il vecchio Alfred era sicuramente un grande conoscitore dei meccanismi che fanno scaturire in noi il brivido. Meritatamente riconosciuto da tutti come il maestro del thriller, Alfred Hitchcock oggi avrebbe compiuto 114 anni.

Intrigo Internazionale è un giallo in piena regola. Il Sig. Roger Thornhill viene scambiato per un agente della CIA (Kaplan) da alcuni malavitosi, mentre si trova a pranzo al Plaza. Due ceffi lo rapiscono con lo scopo di ucciderlo. Da qui parte una vicenda ingarbugliata che porterà il Sig. Thornhill a indagare sull'agente Kaplan, appropriandosi a tratti della sua identità, trasformandosi da pubblicitario in un vero e proprio investigatore. Come trovare una persona che non esiste per provare la propria innocenza su una serie di reati di cui si è accusati? 

La trama è così piena di intrecci che sarebbe impossibile riassumerla brevemente. Gli elementi del giallo ci sono tutti:
- lo scambio d'identità;
- le accuse fasulle, frutto di accurate macchinazioni;
- la sfortuna che ci mette lo zampino;
- la bella che ammalia e confonde, e che perde la testa per l'eroe;
- i tranelli e le sparatorie cariche di suspance.
File:North by Northwest movie trailer screenshot (23).jpg

Potrei andare avanti all'infinito. Questo film racchiude in sé tutto quello che un buon thriller deve avere, in più non esagera né annoia. Hitchcock qui è il maestro che molti hanno seguito e preso ad esempio. 

Immancabile anche la sua apparizione, all'inizio alla fermata dell'autobus, sempre di profilo.

Ecco gli altri blog che partecipano all'iniziativa! Buon Alfred Hitchcok Day a tutti!

Director's cult
In Central Perk
Pensieri Cannibali
Scrivenny
Montecristo
Recensioni Ribelli

mercoledì 7 agosto 2013

BENNY & JOON - Ma soprattutto ... SAM!








Chi sono Benny e Joon? Due amici? Due amanti? No, sono fratello e sorella, rimasti orfani in tenera età. Meccanico lui, malata di mente di lei, vivono insieme e sono tutto l'uno per l'altra. Benny dedica la sua esistenza alla sorella, annullandosi completamente per assisterla. Proprio quando il medico di Joon sta per convincerlo a far rinchiudere la sorella in una casa di cura, piomba nella loro vita Sam, un cugino strambo vinto ad un amico al tavolo da poker. La situazione familiare sembra destinata a precipitare, se non fosse che tra Joon e Sam nasce un rapporto specialissimo che potremmo tranquillamente definire amore.

Mi spaventa sempre guardare film datati, perché ho sempre paura che se non li si vede nel momento giusto, si possa restare delusi. Con Benny e Joon questo non succede. Sarà per la tenerezza che ti trasmette, per la trama insolita, per l'aria da anni 90 che si respira, o per Johnny (che strega tutti col suo sguardo), ma questo film mi ha scaldato il cuore. Adoro i film così. L'ho inserito subito tra i film che riguarderei all'infinito senza stancarmi; cosa che difficilmente capita con le uscite di questi mesi.
Ci sono serate in cui hai voglia di stare in divano e lasciarti cullare da una bella storia: Benny e Joon ci riesce perfettamente.


I tre protagonisti sono:
- Aidan Quinn nei panni di Benny, che avevo già visto in Amori e Incantesimi, altra squisita commedia romantica;
- Mary Stuart Masterson ha la parte di Joon, passata alla storia per Pomodori Verdi Fritti, un film che non ha bisogno di presentazioni;
- Johnny ma-quanto-bello-sei Depp è Sam, parte perfetta per lui. Mille espressioni, due occhi che ti colpiscono e paralizzano (tanta roba insomma).

Adesso posso cominciare ad assillare parenti ed amici con questo film, ne saranno sicuramente tutti molto felici!

lunedì 5 agosto 2013

FLIGHT - ma quanto ci piace Denzel?



Il pilota dell'NTSB tale William "Whip" Whitaker conduce una vita in balìa di alcol e droghe. Dopo una nottata di abusi, si presenta l'indomani al comando di un volo di linea diretto ad Atlanta, contando sulla lucidità restituitagli dalla cocaina. Proprio poco prima dell'atterraggio l'aereo subisce un guasto così grave da costringerlo a compiere una manovra dettata più dall'istinto che dalla logica, ma che gli permetterà comunque di salvare quasi tutti i passeggeri e portare a termine un atterraggio di fortuna. Ci sarebbero stati solo onori per lui, se non fosse che l'esame tossicologico scopre tutti i suoi altarini. La compagnia aerea è senz'altro in fallo: le manutenzioni e le riparazioni non erano in regola, ma scaricare una parte della colpa sul pilota in stato di ebrezza per usarlo come capro espiatorio è una tentazione grande.
Questo è l'espediente che costringerà Whip a fare i conti con se stesso, col suo problema; dovrà scegliere se continuare a rovinarsi la vita o salvarsi.  

Che si tratti di viaggiare nel tempo o di compiere mirabolanti acrobazie con aerei in panne sia Robert Zemeckis che Denzel Washington non ci deludono mai.
Denzel ha un carisma unico, che ci fa innamorare di ogni suo personaggio, buono o cattivo che sia. Non importa da che parte stia: può essere un gangster o un alcolizzato, la luce che ha negli occhi ci fa sempre provare almeno un'unghia d'affetto per lui. Se ci chiede scusa, non possiamo che perdonarlo; se ci dice che è pentito, non possiamo che credergli. Un grande attore, capace di recitare qualsiasi parte. Ti lovvo Denzel!

Che si può dire di Robert Zemeckis?! Il suo nome è già scritto nella storia del cinema, si è guadagnato tante lodi meritate e io ne aggiungo ancora un po'. La sua prospettiva ci porta dentro alla scena, viviamo appieno la storia, siamo lì coi personaggi, soffriamo e gioiamo con loro. Io gli darei solo un consiglio: non tornare ai film d'animazione!

mercoledì 31 luglio 2013

DI NUOVO IN GIOCO - Problemi con le palle curve

Ci sono sere in cui ti siedi a guardare un film senza troppe aspettative. Fa caldo, ti vuoi rilassare un paio d'ore. Sai che è un film a tema sportivo, in cui si inserisce il rapporto di un padre con sua figlia. Potrebbe essere bello: vediamolo.

Gus è un talent scout vecchio stile. Per lui sono trascorse molte primavere e la sua vista comincia a perdere colpi. Come molti anziani, non vuole né ammetterlo, né tanto meno farsi visitare da uno specialista.
Abbastanza controvoglia arriva sua figlia a spalleggiarlo, in un momento molto delicato della sua carriera. Il periodo di assistenza al padre si trasforma in un momento per chiarire vecchi rancori, capire veramente quali sono gli obiettivi importanti nella vita e, chissà, trovare l'amore.

Questa trama tutta infiocchettata sembrerà anche banale, ma il film è proprio carino. Amy Adams è un'attrice che sto imparando ad apprezzare sempre di più. Clint è sempre il caro e vecchio Clint (ma vecchio sul serio qui eh), con le sue imprecazioni e i suoi modi duri, ma che dico duri, durissimi.
Robert Lorenz è alla sua prima esperienza come direttore a capo dei lavori, dopo aver affiancato molti campioni della camera e se la cava davvero bene.

Un quesito però si è fatto largo dentro di me: ma avevano ragione Brad e Jonah ne L'arte di vincere, convinti che gli algoritmi dei pc prevedono al meglio i comportamenti dei giocatori di baseball? O ha ragione Clint, che percepisce la bravura di un battitore dal rumore che la palla fa contro la mazza? Ai posteri l'ardua sentenza.

venerdì 19 luglio 2013

INTO DARKNESS STAR TREK - Dubbi e perplessità

star-trek-into-darkness-posterDopo una lunga assenza dal blog mi ripresento per parlare di un capolavoro? No, bensì di Into Darkness Star Trek.
Parliamoci chiaro: quest'estate straripa di film di fantascienza/avventura, quindi alcuni vengono per forza penalizzati; in più ormai siamo così abituati a scene di puro spettacolo tecnologico, dove gli effetti speciali si sprecano, che non ci basta più la resa impeccabile, vogliamo qualcosa di più.
Questa è l'impressione che ho avuto del film. Ben fatto, trama interessante ma non troppo.
I compari Spock e Kirk combinano un bel pasticcio: far vedere l'Enterprise ad alcuni indigeni di un pianeta sottosviluppato. Tra i due nasce una crepa dovuta al solito problema che Spok è più gelido e insensibile di un cubetto di ghiaccio. Al che arriva a disturbare la quiete pubblica un super uomo che minaccia di sterminare la ciurma stellare.
I due vengono sospettosamente scelti per una missione oltre i limiti della legalità, in una zona al alto rischio, senza la certezza di fare ritorno.
La trama è un susseguirsi di colpi di scena, dove all'improvviso i buoni sembrano essere i cattivi e viceversa. E qui niente da dire, ma:
1. avrei voluto vedere un po' più approfondito il personaggio di Alice Eve; la buttano sullo schermo lì così e il suo ruolo è un po' sprecato secondo me.
2. troppo spesso si ha l'impressione che le cose non quadrino, hanno fatto un potpourri di informazioni, personaggi, fatti; senza mai fare centro.

Non sono una patita della saga di Star Trek lo ammetto. E ammetto anche che a mio marito è piaciuto. Ma rivedere Django la sera prima forse ha alzato troppo l'asticella delle mie aspettative.

mercoledì 26 giugno 2013

The WHISTLEBLOWER

Uno dei motivi per cui seleziono un film per sottoporlo alla mia attenta visione è il cast. Passo in rassegna la programmazione e vedo questo "The Whistleblower", con Rachel Weisz e Monica Belluci, subito penso che è proprio una strana accoppiata. Ok,lo registro e lo guardo.

Kathryn Bolvac (Weisz) accetta un ingaggio a Sarajevo con il puro e semplice scopo di guadagnare il denaro necessario per potersi trasferire vicino alla figlia che vive col padre. Lei è un agente di polizia di quelli tosti, con principi solidi e seriamente interessata a far rispettare la legge.
Il lavoro in questione è alle dipendenze di un'agenzia privata, con sede in Inghilterra, che opera su commissione dell'ONU. Il compito dell'agenzia è quello di aiutare la polizia locale ad organizzarsi per portare lo stato bosniaco, appena uscito dalla guerra civile, in una dimensione di ordine e legalità.
Per una come Kathryn, che crede fermamente nel metodo "reato => indagine =>arresto del colpevole => condanna in tribunale", è un ottimo lavoro in teoria: aiutare seriamente la popolazione e guadagnare un bel gruzzolo.
Subito si accorge che la situazione è molto difficile perché la popolazione è una mescolanza di varie etnie e i casi di persone che vivono nella totale mancanza del rispetto per i diritti altrui è all'ordine del giorno. Nessuno riconosce la polizia come organo di vigilanza. In più, gli stessi poliziotti che Kathryn dovrebbe istruire, non credono in quest'organo superiore, il cui scopo è tutelare i diritti dei cittadini e impedire le ingiustizie.
La situazione è già critica, ma peggiora presto; esattamente quando Kathryn scopre un traffico illegale di ragazze, costrette a prostituirsi e a sopportare atroci torture per ripagare il debito che hanno contratto con la promessa di una vita migliore. Lo shock già grande, si arricchisce di un senso di disgusto quando scopriamo assieme a Kathryn che i principali clienti e complici del traffico sono proprio i dipendenti di quella famosa agenzia che opera per conto delle Nazioni Unite.
Chi è il whistleblower? E' colui che denuncia comportamenti scorretti all'interno di organizzazioni, governi o società. Persone di grande coraggio, come Kathryn, che mettono in gioco la loro stessa vita per portare alla luce scandali. Più grande è l'associazione che al suo interno ha del marcio, maggiore è il pericolo che il whistleblower corre.
La faccenda fa nascere in noi due sentimenti. Innanzitutto c'è lo sconcerto nello scoprire che organizzazioni di  queste entità - stiamo parlando dell'ONU - sanno che vengono commessi certi crimini sotto la loro bandiera, ma non fanno assolutamente niente, per non turbare l'idea che vendono di loro stessi: cavalieri senza macchia e senza paura che aiutano le povere popolazioni disagiate e prive di un sistema perfetto come il loro.
Poi c'è l'ammirazione per Kathryn, che lotta sola contro tutti, in paese straniero. Una donna circondata da uomini che maltrattano le donne e sono anche fieri di farlo. Non ci siamo.

Brava Larysa Kondracki, alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa. Una donna che ha saputo raccontare magnificamente una storia difficile. Una tipa tosta come la sua protagonista.

Un film di denuncia che è passato in sordina qui da noi. Peccato, se vi capita guardatelo mi raccomando!