martedì 26 novembre 2013

TAMARRATA IN ALTO MARE




Questo mese, il solito gruppo di blogger ha deciso di unire i proprio sforzi per celebrare un genere che bene o male tutti guardiamo volentieri, anche se ci scoccia ammetterlo. Sì, ci sono i film seri, i film impegnati, le commedie, i film d'autore, i film spazzatura, e poi..ci sono le tamarrate! Non ci sarà un vero e proprio day, ma una serie di pubblicazioni a raffica. Oggi tocca a me, e nei prossimi giorni diventeranno attivi anche i seguenti link:

25/11 - Cinema Spiccio - Invasion USA
26/11 - Movies Maniac - Trappola in alto mare
27/11 - Bollamanacco - Arma non convenzionale
28/11 - Non c'è paragone - xXx
29/11 - Ho voglia di cinema - Karate Kid
30/11 - WhiteRussian - Battle of the damned
1/12 - Director's Cult - Tango & Cash
2/12 - Montecristo - Jimmy Bobo
3/12 - 500filminsieme - Rocky 4

La tamarrata ha origini antichissime. Il genere si basa su un protagonista dai poteri quasi paranormali, che combatte cattivi spesso schizofrenici con manie di grandezza e/o distruzione.

Un attore che ha vestito più volte i panni del super eroe da tamarrata è Steven Seagal. Anzi, adesso che ci penso, non mi viene in mente neanche un film in cui ci sia lui, che possa dirsi immune all'effetto tamarrata.
Beh fatto sta che questo ruolo gli è sempre riuscito bene. E' stata dura scegliere il mio preferito in assoluto, ma dopo aver eliminato i bellissimi (si, quelli di Rete4) Sfida Tra i Ghiacci, Patriot, Nico, Duro da Uccidere (eliminazione difficilissima questa) e Trappola tra le Montagne Rocciose; ho deciso: celebrerò le tamarrate con TRAPPOLA IN ALTO MARE.
Qui il nostro Stefano veste i panni di Casey Ryback, un cazzutissimo ex militare delle forze speciali che si è messo a fare il cuoco dopo essere stato declassato per aver pestato un superiore. Ryback non è un pinco pallino qualunque, è esperto in missioni segrete, arti marziali e grande fan di MacGyver (Meggaiver, proprio lui). Insomma, un mix di bravura e spietata forza distruttrice in un solo uomo.
Ryback si trova sulla corazzata Missouri, una nave militare che deve fare il suo ultimo viaggio prima di essere messa a riposo e, durante la traversata, un cattivo d'eccezione come Tommy Lee Jones nei panni di William Strannix, una mina vagante sfuggita al controllo dei servizi segreti, prende la nave in ostaggio per riuscire a lanciare un attacco nucleare. Così, giusto per vendicarsi delle forze che lo hanno ripudiato quando ha iniziato a mostrare segni di squilibrio - che ingiustizia eh?!.
Strannix aveva studiato, si era letto i fascicoli di tutti i militari a bordo, ma non quello di Ryback il cuoco. Ecco perchè all'inizio lo sottovaluta, ma si ricrederà presto, quando Ryback minerà il suo piano a suon di bombe artigianali e non, mosse di arti marziali e coltellate scenografiche (la firma di Seagal) e sparatorie a sorpresa.
Ce la farà il nostro Ryback a mettere in salvo l'equipaggio e il mondo intero? Qua non si parla più di spoiler, perchè nella tamarrata il super eroe vince sempre. Punto.

Questo film è un classico dei suoi tempi, ecco perchè bisognerebbe vederlo almeno una volta. Oggi forse ci farà ridere più che altro, ma io i ricordo che all'epoca, guardarlo in divano col papi, era proprio una forza!
Buoni festeggiamenti con le tamarrate del mese a tutti!


lunedì 11 novembre 2013

BUON COMPLEANNO ARNIE GRAPE



Questo mese, anziché votare democraticamente per dedicare il B-Day a un attore/regista; è scaturita in molti di noi la voglia di celebrare Leonardo Di Caprio nel giorno del suo trentanovesimo compleanno. Io ho colto la palla al balzo per parlare di un film a cui sono molto legata, scoperto tantissimi anni fa e subito inserito tra i miei preferitissimi (o preferiterrimi che dir si voglia).


La famiglia Grape è composta da Gilbert (Depp), le sue sorelle Amy e Ellen, la madre Bonnie e il fratello Arnie (Di Caprio). Il punto temporale in cui ci inseriamo è a qualche giorno dal 18esimo compleanno di Arnie, un compleanno importante visto che, a causa della malattia da cui è affetto, non avrebbe dovuto raggiungere neanche il decimo. I Grape sono una famiglia con molti problemi: Arnie è mentalmente ritardato; molti anni prima il padre si è impiccato nello scantinato di casa e, da quel momento, tutto ha iniziato a peggiorare per la famiglia. Le incombenze sono ricadute tutte su Gilbert, che si prende cura di tutti; anche di sua madre che ha raggiunto un peso spropositato e non esce mai di casa.
La famiglia vive in una vecchia casa a Endorra: un paese sperduto nel nulla, dove non succede mai niente. L' "evento dell'anno" è il passaggio di un gruppo di camper, che non fanno altro che attraversare la città per andare in posto sicuramente migliore. Quest'anno, però, accade un fatto eccezionale: il camper della bella Becky (Juliette Lewis) si guasta e lei è costretta a fermarsi qualche giorno a Endorra. Arnie e Gilbert ne sono affascinati. Questa ragazza dallo spirito libero riuscirà a smuovere la situazione e a far desiderare ai Grape qualcosa di più.

La regia di Lasse Hallstrom ci porta in questa vicenda in punta di piedi, ce la racconta in maniera molto delicata: sbirciamo i fatti della famiglia, sentiamo la  frustrazione di Gilbert quando si presentano quei grandi problemi, proviamo tenerezza per Arnie e per la sua situazione. La stessa delicatezza delle riprese segna anche i personaggi stessi: sembrano tutti estremamente fragili, con tanti sentimenti inespressi.



Tutto il cast ha contribuito e rendere questo film una chicca, ma Leonardo Di Caprio si merita il plauso maggiore.
All'epoca aveva solo 19 anni, il suo ruolo è il più difficile, eppure rende benissimo la malattia. I movimenti, le espressioni di Arnie sono estremamente realistiche. Questa è stata una tra le prime grandi prove di super Leo.
Con questo film è anche partita la maledizione che ha segnato la sua carriera. Sì perché ha ricevuto la nomination all'Oscar, soffiatagli poi da Tommy Lee Jones per Il Fuggitivo (ditemi voi se vi sembra giusto); e da qui parte una lunga lista di nomination mancate e statuette mai ricevute, anche se il caro Leo, se ne sarebbe meritata più di qualcuna. E' poliedrico, è bravo, è bello! Forse perché è bello non lo vogliono premiare? MAH! In tutti i ruoli è credibilissimo, ne ha affrontati di diversissimi e non è mai scaduto, ha dimostrato di sapersi mettere in gioco, interpretando da J. Edgar a Shutter Island senza batter ciglio.

Leo ti facciamo tutti tanti auguri e i complimenti per una carriera invidiabile - che tanti si sognano!

Ecco chi si è unito ai festeggiamenti!

Cooking Movies
Director's Cult
Ho Voglia di Cinema
In Central Perk
La fabbrica dei sogni
Life Functions Terminated
Montecristo
Movies Maniac
Pensieri Cannibali
Recensioni Ribelli
Scrivenny 2.0
Solaris

lunedì 4 novembre 2013

RISATE A CATINELLE

Ebbene, ora parlerò del film della settimana; per Medusa il film dell'anno, che arranca con gli incassi di tutti gli altri film, e che aspettava con ansia l'effetto Zalone, che si è effettivamente verificato questo weekend.

La trama si può riassumere brevemente. Checco, padre in crisi nel bel mezzo della Crisi promette al figlio di portarlo in vacanza se questo terminerà l'anno con tutti 10 in pagella. Zalone è sul lastrico, la moglie l'ha cacciato di casa e i creditori lo perseguitano.
Il figlio Nicolò raggiunge l'obiettivo e i due partono per un viaggio all'insegna del risparmio. Meno male che, ad un certo punto, riescono ad ancorarsi ad una famiglia ricchissima e a vivere a sbaffo per tutta la vacanza.

Ora, non voglio fare la spoiler della situazione perché il film è tutta una sorpresa. Voglio dirvi però quello che penso di  Luca Medici alias Che Cozzalone. E' brillante, non si può negarlo. Possiamo odiare il cinepanettoni, possiamo odiare le battute laide di certe commedie italiane di infimo livello, ma non possiamo che adorare questo film.
A parte il fatto che qui, rispetto agli altri due film, la storia ha uno spessore maggiore, il rapporto padre-figlio è molto sentito, il centro è tutto lì (che sia perché Checco è diventato padre da poco?). Fatto sta che lo spettatore è convinto dalla storia.
Poi il modo di arrivare alla risata è "intelligente", secondo me. Checco sfrutta tutti i luoghi comuni, i modi di dire, i discorsi retorici e le tragedie d'Italia per farci ridere. E ci riesce alla grande.



Il mio consiglio è di vederlo assolutamente, questo è proprio divertimento allo stato puro. Quello che serve a tutti in questo periodo, forse è anche per questo che in così tanti hanno voluto vederlo. Di una cosa sono sicura, nessuno è rimasto deluso, tanto meno io!