mercoledì 26 giugno 2013

The WHISTLEBLOWER

Uno dei motivi per cui seleziono un film per sottoporlo alla mia attenta visione è il cast. Passo in rassegna la programmazione e vedo questo "The Whistleblower", con Rachel Weisz e Monica Belluci, subito penso che è proprio una strana accoppiata. Ok,lo registro e lo guardo.

Kathryn Bolvac (Weisz) accetta un ingaggio a Sarajevo con il puro e semplice scopo di guadagnare il denaro necessario per potersi trasferire vicino alla figlia che vive col padre. Lei è un agente di polizia di quelli tosti, con principi solidi e seriamente interessata a far rispettare la legge.
Il lavoro in questione è alle dipendenze di un'agenzia privata, con sede in Inghilterra, che opera su commissione dell'ONU. Il compito dell'agenzia è quello di aiutare la polizia locale ad organizzarsi per portare lo stato bosniaco, appena uscito dalla guerra civile, in una dimensione di ordine e legalità.
Per una come Kathryn, che crede fermamente nel metodo "reato => indagine =>arresto del colpevole => condanna in tribunale", è un ottimo lavoro in teoria: aiutare seriamente la popolazione e guadagnare un bel gruzzolo.
Subito si accorge che la situazione è molto difficile perché la popolazione è una mescolanza di varie etnie e i casi di persone che vivono nella totale mancanza del rispetto per i diritti altrui è all'ordine del giorno. Nessuno riconosce la polizia come organo di vigilanza. In più, gli stessi poliziotti che Kathryn dovrebbe istruire, non credono in quest'organo superiore, il cui scopo è tutelare i diritti dei cittadini e impedire le ingiustizie.
La situazione è già critica, ma peggiora presto; esattamente quando Kathryn scopre un traffico illegale di ragazze, costrette a prostituirsi e a sopportare atroci torture per ripagare il debito che hanno contratto con la promessa di una vita migliore. Lo shock già grande, si arricchisce di un senso di disgusto quando scopriamo assieme a Kathryn che i principali clienti e complici del traffico sono proprio i dipendenti di quella famosa agenzia che opera per conto delle Nazioni Unite.
Chi è il whistleblower? E' colui che denuncia comportamenti scorretti all'interno di organizzazioni, governi o società. Persone di grande coraggio, come Kathryn, che mettono in gioco la loro stessa vita per portare alla luce scandali. Più grande è l'associazione che al suo interno ha del marcio, maggiore è il pericolo che il whistleblower corre.
La faccenda fa nascere in noi due sentimenti. Innanzitutto c'è lo sconcerto nello scoprire che organizzazioni di  queste entità - stiamo parlando dell'ONU - sanno che vengono commessi certi crimini sotto la loro bandiera, ma non fanno assolutamente niente, per non turbare l'idea che vendono di loro stessi: cavalieri senza macchia e senza paura che aiutano le povere popolazioni disagiate e prive di un sistema perfetto come il loro.
Poi c'è l'ammirazione per Kathryn, che lotta sola contro tutti, in paese straniero. Una donna circondata da uomini che maltrattano le donne e sono anche fieri di farlo. Non ci siamo.

Brava Larysa Kondracki, alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa. Una donna che ha saputo raccontare magnificamente una storia difficile. Una tipa tosta come la sua protagonista.

Un film di denuncia che è passato in sordina qui da noi. Peccato, se vi capita guardatelo mi raccomando!

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