"Sorrise
con aria comprensiva, molto più che comprensiva. Era uno di quei sorrisi rari,
dotati di un eterno incoraggiamento, che si incontrano quattro o cinque volte
nella vita. Affrontava – o pareva affrontare – l'intero eterno mondo per un
attimo, e poi si concentrava sulla persona a cui era rivolto con un pregiudizio
irresistibile a suo favore. La capiva esattamente fin dove voleva essere
capita, credeva in lei come a lei sarebbe piaciuto credere in se stessa, e la
assicurava di aver ricevuto da lei esattamente l'impressione che sperava di
produrre nelle condizioni migliori. Esattamente a questo punto svaniva, e io mi
trovavo di fronte a un giovane elegante che aveva superato da poco la trentina
e la cui ricercatezza nel parlare rasentava l'assurdo."
Questa frase del libro di Fitzgerald, che descrive il primo
incontro tra Nick Carraway e Jay Gatsby, rende perfettamente l'dea di chi sia
questo complesso personaggio. La sua vita è avvolta nel mistero, tra leggende
metropolitane e insinuazioni, il Sig. Gatsby non si svela a nessuno. Dà feste
sfarzose dove chiunque può entrare senza invito e quasi nessuno dei suoi ospiti
lo conosce. Guadagna soldi che non si sa da dove arrivino. Non ha radici, non
ha famiglia. Chi è Jay Gatsby? E perché fa tutto questo? Le domande aleggiano
tra i personaggi che intuiscono mezze verità, senza mai arrivare ad una
risposta.
Jay Gatsby ha un piano ben preciso, ed è disposto a fare
qualsiasi cosa per portarlo a compimento. E' un piano puro: ricongiungersi con
l'amata Daisy e vivere per sempre con lei. La sua grande immaginazione, la sua
speranza intramontabile, il suo incorruttibile sogno: lo spettatore viene
trasportato nel mondo di Gatsby.
Come cullati dai suoi sguardi rassicuranti non vogliamo che
si tolga la maschera. Solo il cugino di Daisy, Nick, si avvicinerà a
Gatsby come nessun altro riuscirà a fare. Lo ascolterà, rapito dal suo modo di
vedere le cose e dal suo ottimismo contagioso. Nick vedrà entrambi i lati della medaglia e non avrà dubbi su Gatsby. Neanche quando le carte verranno finalmente scoperte la sua opinione su Jay cambierà, perché aveva visto l'uomo dietro la leggenda e ne aveva compreso il valore.
Peccato solo che "gli altri
siano tutti marci", opportunisti ed egoisti. E questo, ad un certo punto, avrà le peggiori conseguenze.
Solo un visionario come Baz Luhrmann poteva riuscire a rendere così maestoso questo film. Lo stile sfarzoso, dorato e sognante è una presenza importantissima, quasi più degli attori stessi. Per non parlare della colonna sonora che scandisce perfettamente ogni scena. Musiche che sarebbe limitativo definire un mash-up, evoluzioni su evoluzioni, generi che si fondono per creare qualcosa che va oltre la modernità.
Un Leonardo DiCaprio che domina le scene e toglie il fiato, così perfettamente calato in un personaggio irraggiungibile, rintanato sulla sua torre a scrutare il mondo, sperando e sperando ancora di poter rivivere il passato.
Grandi professionisti all'opera ci regalano Grandi perle, e i nostri occhi si fanno Grandi per ammirarle.
Ne avevo paura e sono uscita dalla sala stranita ma dopo qualche giorno mi sono trovata ad amare questo film come non mai!
RispondiEliminaTi capisco, mi aspettavo un film discreto perché la critica l'aveva massacrato. E invece lo adoro. Stasera lo vedo per la terza volta! <3
EliminaSinceramente... du balle! XP Lo stile visivo di Luhrmann non fa proprio per me
RispondiEliminaDe gustibus! Secondo me è fantastico! Peccato però!
EliminaBuz Luhrmann o si ama o si odia. Io lo amo *_*
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