martedì 15 gennaio 2013

VITA DI PI

Piscine, che deve il suo bizzarro nome di battesimo a una pulitissima piscina di Parigi, è un giovane dell'India francese che cresce nello zoo di famiglia. E' un giovane intelligente, desideroso di conoscere. Fin da piccolo occupa molto tempo alla scoperta del suo lato spirituale, passando attraverso varie religioni. Non si vincola ad un solo credo, ma cerca in induismo, islamismo, cristianesimo e buddismo il significato della vita.
Per motivi economici, la sua famiglia decide di lasciare il paese e costruire una nuova vita in Canada. Purtroppo, durante il tragitto in mare, la nave su cui viaggiano affonda. Pi sarà l'unico sopravvissuto e dovrà condividere la sua scialuppa con un compagno di nome Richard Parker che - tra parentesi - è una tigre del Bengala.
E' veramente difficile trovare il giusto approccio a questo film, soprattutto perché lo spettatore viene messo di fronte a grandi temi a cui, magari, non era preparato (almeno io non lo ero). La lotta per la sopravvivenza del giovane Pi di divide in due grandi percorsi che sono l'uno il completamento dell'altro: da una parte abbiamo il lato pratico, di un ragazzo che lotta per la sopravvivenza, dall'altra c'è invece il percorso interiore che questo compie per cercare una qualche divinità, un riscontro della sua fede, un'entità superiore che possa fargli capire il significato della vita. Ed è tutto estremamente profondo, in una maniera che non avevo mai visto affrontare in nessun altro film. Forse è questa la rivelazione più grande. Lo spettatore lascia la sala consapevole del fatto che ha assistito ad un racconto che va ben oltre la quotidianità, ben oltre la nostra capacità di immaginare una trama che possa riuscire in un intento così grande.
Tutto il mio discorso è un po' contorto, ma se avete visto il film (e se non l'avete visto, spero lo farete presto) sono sicura che lo appoggerete almeno in parte.
Non oserei mai svelare il finale che, tra l'altro, aggiunge altro stupore e commozione allo spettatore. Dirò solo che il progetto ha richiesto molti anni di lavoro, ma che è tutto ripagato dal risultato a mio dire perfetto!



2 commenti:

  1. Lo spettatore naufraga nel mare insieme a Pi, affascinato ed estasiato dalla potenza emotiva e visiva di quello che Lee ha magistralmente messo in scena.
    P.S. Io preferisco la storia con la tigre...;-)

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    1. Si anch'io preferisco quella! Gran bella storia, raccontata magistralmente..

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