mercoledì 31 luglio 2013

DI NUOVO IN GIOCO - Problemi con le palle curve

Ci sono sere in cui ti siedi a guardare un film senza troppe aspettative. Fa caldo, ti vuoi rilassare un paio d'ore. Sai che è un film a tema sportivo, in cui si inserisce il rapporto di un padre con sua figlia. Potrebbe essere bello: vediamolo.

Gus è un talent scout vecchio stile. Per lui sono trascorse molte primavere e la sua vista comincia a perdere colpi. Come molti anziani, non vuole né ammetterlo, né tanto meno farsi visitare da uno specialista.
Abbastanza controvoglia arriva sua figlia a spalleggiarlo, in un momento molto delicato della sua carriera. Il periodo di assistenza al padre si trasforma in un momento per chiarire vecchi rancori, capire veramente quali sono gli obiettivi importanti nella vita e, chissà, trovare l'amore.

Questa trama tutta infiocchettata sembrerà anche banale, ma il film è proprio carino. Amy Adams è un'attrice che sto imparando ad apprezzare sempre di più. Clint è sempre il caro e vecchio Clint (ma vecchio sul serio qui eh), con le sue imprecazioni e i suoi modi duri, ma che dico duri, durissimi.
Robert Lorenz è alla sua prima esperienza come direttore a capo dei lavori, dopo aver affiancato molti campioni della camera e se la cava davvero bene.

Un quesito però si è fatto largo dentro di me: ma avevano ragione Brad e Jonah ne L'arte di vincere, convinti che gli algoritmi dei pc prevedono al meglio i comportamenti dei giocatori di baseball? O ha ragione Clint, che percepisce la bravura di un battitore dal rumore che la palla fa contro la mazza? Ai posteri l'ardua sentenza.

venerdì 19 luglio 2013

INTO DARKNESS STAR TREK - Dubbi e perplessità

star-trek-into-darkness-posterDopo una lunga assenza dal blog mi ripresento per parlare di un capolavoro? No, bensì di Into Darkness Star Trek.
Parliamoci chiaro: quest'estate straripa di film di fantascienza/avventura, quindi alcuni vengono per forza penalizzati; in più ormai siamo così abituati a scene di puro spettacolo tecnologico, dove gli effetti speciali si sprecano, che non ci basta più la resa impeccabile, vogliamo qualcosa di più.
Questa è l'impressione che ho avuto del film. Ben fatto, trama interessante ma non troppo.
I compari Spock e Kirk combinano un bel pasticcio: far vedere l'Enterprise ad alcuni indigeni di un pianeta sottosviluppato. Tra i due nasce una crepa dovuta al solito problema che Spok è più gelido e insensibile di un cubetto di ghiaccio. Al che arriva a disturbare la quiete pubblica un super uomo che minaccia di sterminare la ciurma stellare.
I due vengono sospettosamente scelti per una missione oltre i limiti della legalità, in una zona al alto rischio, senza la certezza di fare ritorno.
La trama è un susseguirsi di colpi di scena, dove all'improvviso i buoni sembrano essere i cattivi e viceversa. E qui niente da dire, ma:
1. avrei voluto vedere un po' più approfondito il personaggio di Alice Eve; la buttano sullo schermo lì così e il suo ruolo è un po' sprecato secondo me.
2. troppo spesso si ha l'impressione che le cose non quadrino, hanno fatto un potpourri di informazioni, personaggi, fatti; senza mai fare centro.

Non sono una patita della saga di Star Trek lo ammetto. E ammetto anche che a mio marito è piaciuto. Ma rivedere Django la sera prima forse ha alzato troppo l'asticella delle mie aspettative.